Sport / Morbegno e bassa valle
Sabato 11 Agosto 2018
«Un giro incredibile, peccato il degrado»
Monti, assieme ai compagni Manenti e Bongio, ha portato a termine la camminata attorno al Lago. «Si trovano tanti sentieri e scenari molto spettacolari, ma anche i segni dell’abbandono. Servirebbe una svolta».
«È un giro pazzesco e forse la cosa più incredibile è la quantità di sentieri da cui è composto. Ci dispiace di aver dovuto fare delle modifiche al percorso previsto, ma il caldo ci ha decisamente messo a dura prova».
Questo il pensiero di Saverio Monti che assieme ai compagni di avventura Mauro Manenti e Fabio Bongio, ha completato, a piedi, il “Giro montano del Lario”: 246 chilometri con un dislivello positivo di 13.879 metri, percorsi in poco più di 54 ore. «Dopo anni di corse, pettorali, punti Utmb (Ultra Trail Mont Blanc), classifiche Itra (International Trail Race Association) - spiega Monti, 34 anni di Morbegno - c’era la voglia di ritornare a quello che realmente ci piace, alle origini, al “Branco”, quel gruppo di “ragazzi”, più o meno giovani, che si ritrova a orari improbabili, del giorno e della notte, per scorrazzare per le Alpi Orobie o la costiera dei Cech». Questa volta la scelta è caduta su un’impresa “terribile”:il periplo del lago di Como, partendo da Sorico.
«Di programmato c’era ben poco, giusto qualche messaggio per fissare le date incastrando impegni lavorativi/famigliari/vari, ed eravamo pronti a partire. Avevamo - prosegue l’atleta morbegnese - un tracciato tra le mani, ma nessuno sapeva esattamente a cosa si andava incontro. Non avevamo appoggi, nè assistenza e non abbiamo fatto nessun sopralluogo o prova del tracciato».
Il tracciato però ha subito presentato il conto. «Ci è stato chiaro fin da subito che non sarebbe stato molto semplice -dice Monti -.Sentieri mal segnalati, vegetazione in stile Borneo e il caldo che non lasciava tregua nemmeno la notte». Proprio il gran caldo ha imposto delle variazioni sul percorso iniziale. «Abbiamo fatto delle modifiche e questi cambiamenti hanno portato alla luce la più grande potenzialità di questo itinerario: il “Giro montano del Lario” non è uno solo, sono molti». Alla fine la voglia di farcela, però, ha avuto il sopravvento. «Abbiamo visto posti incredibili, percorso sentieri spettacolari, affrontato salite impervie e discese complicate - prosegue Monti -, ma abbiamo trovato anche tanto abbandono e degrado, segni di un passato che ora non si ritrova nel presente e che ha bisogno di una svolta e rinnovamento».
L’esperienza induce Monti a una riflessione. «In questo momento mi sento combattuto: da un lato l’essenza selvaggia dona quel tocco in più, ma dall’altro una migliore accessibilità donerebbe quella notorietà e promozione del territorio che un percorso del genere meriterebbe.Il Giro potrebbe avere diversi punti di partenza, diversi modi di percorrenza, ma con sempre in evidenza l’attore principale: il Lario». Ultimo, ma solo per esposizione, l’aspetto sociale. Questo percorso-viaggio è nato con lo scopo di aiutare Valtellinaaccessibile per la realizzazione di una Joelette elettrica, un mezzo speciale che aiuta i disabili ad aver accesso alle montagne, «Per farlo dobbiamo raccogliere 5.000 euro - il messaggio conclusivo di Monti, Manenti e Bongio -. Per le donazioni e le informazioni: www.letit.info. E poi provate a percorrere il vostro Giro, con i vostri tempi e le vostre distanze. Magari anche solo un pezzetto, ma sempre riscoprendo quel sano piacere dello stare in montagna».
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