Sport / Sondrio e cintura
Mercoledì 01 Novembre 2017
«Sölden l’avevo vista solo in tele. Che emozione essere in gara lì»
La prima volta non si scorda mai. Lo pensa anche l’azzurra di Livigno Jole Galli, alla sua prima volta, sabato, nel circuito di Coppa del Mondo di sci alpino.
Il debutto per la sciatrice dello Sci Club Livigno, 22 anni, probabile atleta del gruppo sportivo dei Carabinieri, è avvenuto proprio sabato a Sölden, dove i battenti stagionali di Coppa del mondo si sono aperti con il consueto slalom gigante.
Una prima non di certo facile sulla carta per Jole Galli, in quanto il pendio del ghiacciaio del Rettenbach, con il suo muro alquanto ripido e non di certo corto, rappresenta uno dei tracciati più difficili nel panorama degli slalom giganti femminili del circuito mondiale.
Inevitabile finire nelle retrovie già nella prima manche. Ma era già stato tutto messo in conto, ovviamente,
Un appuntamento di inizio stagione, anzi un aperitivo stagionale visto il periodo ancora autunnale, che comunque rappresenta una valida cartina tornasole del lavoro svolto durante l’intenso periodo estivo degli atleti, una gara che visto il suo albo d’oro con i nomi di Brignone, Gut e Rebensburg giusto per citare le ultime tre edizioni, non lascia scampo ad alcuna sorpresa ad alcun outsider. Di ritorno nella sua Livigno ma solamente per poche ore, Jole Galli in partenza per Roma dove era attesa per le visite mediche per l’arruolamento nel gruppo sportivo dei Carabinieri ha così commentato: «Un debutto bello, anzi bellissimo, alquanto emozionante – così Jole Galli sciatrice polivalente 4a nella combinata alpina ai Campionati del Mondo 2016. Sölden era una gara che ho sempre visto in televisione e sabato quasi non potevo credere di essere davanti a quel cancelletto. Non sono soddisfattissima del mio risultato –continua l’allieva dell’ex allenatore di club e ora tecnico della nazionale discipline veloci, Lorenzo Galli -, ma sono stata felice di tutto il contorno dell’ambiente che ho trovato. Che cosa mi è mancato? Ho sciato bene e questo mi è stato detto anche dai miei tecnici, solamente ho tenuto troppo non ho spinto al 100% ma questo era dettato anche dall’emozione. Una tensione che si è presentata dopo la prima metà gara, adun certo punto non sapevo più nemmeno in quale parte della pista fossi, sapevo c’erano un paio di tranelli e ho incominciato a tenere troppo proprio all’ingresso del piano dove i secondi passavano troppo velocemente».
Campionesse dal calibro di Schiffrin, Vonn, Worley e le nostre Goggia Bassino Moelgg, ora diventate avversarie, per la stessa Jole Galli una scuola. E la livignasca è una che impara in fretta.
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