Sport / Morbegno e bassa valle
Martedì 23 Luglio 2019
Snowdon, super Sortini sfiora l’impresa
Atletica, la runner talamonese chiude al secondo posto in Galles alle spalle dell’irlandese McCormack. «Lo stress post Europei si è fatto sentire, ho un po’ di amaro in bocca, ma almeno ho la scusa per tornare».
Elisa Sortini sfiora l’impresa e per pochissimo non riesce ad entrare nella all fame della Snowdon Race come fece anni fa suo zio Fabio Ciaponi. C’è mancato veramente poco, pochissimo, perché la forte runner talamonese compisse l’impresa di diventare la prima donna italiana a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della prestigiosa gara di corsa in montagna gallese gemellata dall’ormai lontano 1980 con il Trofeo Vanoni.
A Llanberis, dopo aver scollinato al termine dell’impegnativa salita di 8 km (1000 metri di dislivello positivo) con uno svantaggio di 50 secondi, la portacolori la Team Crazy/Atletica Alta Valtellina ha messo il turbo in discesa riuscendo ad agguantare Sarah McCormack a poco più di 2 chilometri dall’arrivo. L’irlandese ha però reagito e dopo uno snervante testa a testa è riuscita a guadagnare metri preziosi che le hanno permesso di tagliare per prima il traguardo con lo stratosferico tempo di 1h14’49”, terzo miglior tempo della storia della gara. Sortini è quindi seconda in 1h15’11”, mentre il podio è stato completato dall’inglese Hatti Archer (1h17’17”).
«È stata una bellissima esperienza: la gara, la compagnia, il contorno, il gemellaggio che lega Morbegno e Llanberis, tornare dopo qualche anno più matura e consapevole delle mie possibilità – il commento di Sortini -. Sapevo di essere un po’ stanca. Dopo gli Europei ho avuto un leggero calo fisico dato dallo stress post gara che si è fatto sentire. Già ai primi metri ho capito di essere meno brillante del solito, mi sentivo un po’ pesante. Ho lasciato andare le donne e sono partita indietro andando in recupero. In discesa vedevo che il gap con Sarah diminuiva e che forse potevo farcela, ma sentivo anche che il tallone del piede destro faceva sempre più male, durante la discesa si è creata un’enorme fiacca e praticamente avevo ormai la carne viva a contatto con la scarpa. Ho provato a sopportare il dolore pensando al sogno di vincere ed eguagliare l’impresa dello zio “Sciales” nel 1994, ma appena i miei piedi hanno toccato l’asfalto il dolore è diventato lancinante, così ho dovuto gettare la spugna. Non lo nego, torno in Italia con un po’ di amaro in bocca, ma ho la scusa per tornare presto alla mitica Snowdon per un conto in sospeso».
La gara maschile ha visto la netta supremazia di Andrew Douglas. Lo scozzese, ora saldamente al comando della World Mountain Cup dopo le prime quattro prove, ha fatto gara a sé staccando subito il gruppo dei più diretti avversari. Douglas ha scollinato con il crono di 40’42” a meno di un minuto dal tempo di Kenny Stuart nell’anno del record e non ha mollato neanche in discesa, chiudendo in 1h04’04”, ovvero il miglior tempo degli ultimi 25 anni.
Alle sue spalle i gemelli Dematteis fanno sognare il pubblico gallese con Martin saldamente al secondo posto e Bernard che ha la meglio sull’irlandese Zak Hanna nella fase di discesa. 1h06’33” il finish time di Martin, 1h07’06” quello di Bernard, con Zak Hanna (1h08’09”) e James Espie (1h08’50”) a completare la top five. Bravi anche gli altri atleti del Gs Csi Morbegno in gara: Salvatore Tarabini (231° in 1h44’05”), Sabina Bottà (52° in 1h46’08”) e Cristina Speziale (86° in 2h05’31”).
Da citare anche Francesco Pedrazzoli dell’Atletica Alta Valtellina 62° in 1h23’46” e la partecipazione di Giuseppe Rossini (Gs Csi Morbegno) alla Snowdon Junior Race categoria Under 12. Il Memorial Gianpietro Botta è stato vinto dall’italiano Martin Dematteis che è stato premiato da Ken Jones e Cristina Speziale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA