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Giovedì 31 Gennaio 2013
Rusconi sul Lecco a porte chiuse
Danno economico e d'immagine
«Sono molto amareggiato per questa faccenda». Antonio Rusconi, nelle vesti di presidente della Cento Bluceleste società che ha rilevato la Calcio Lecco, scuote la testa. La notizia della gara a porte chiuse di sabato 2 febbraio contro l'Alzano Cene lo ha prostrato.
«In un momento in cui con grande fatica, un pezzo per volta, si stava ricostruendo la fiducia con alcune aziende, ottenuta esponendomi di persona, queste cose rischiano di rovinare tutto. Ringrazio tutti i giorni i tifosi perché sono molto pazienti e disponibili nei confronti della società. Ma una cosa così ci crea un danno immagine e di entrate davvero considerevole. Quasi un mese di stipendi che salta...».
Rusconi è un fiume in piena: «Penso di averci messo, in questi mesi, tanto entusiasmo, voglia e serietà. Ho rassicurato i giocatori che siamo tutti al loro fianco. Sabato sarò con loro a pranzo perché quando ci sono delle brutte notizie bisogna stare tutti insieme. Verrà a mancare il dodicesimo uomo in campo, ma vorrà dire che mostreranno di essere ancora più in gamba».
Il presidente della Cento Bluceleste è caustico: «È un colpo duro da tutti i punti di vista. Un colpo durissimo sia economico che per l'immagine negativa che il Lecco dà all'esterno. Sono sempre stato dalla parte dei tifosi e sono ancora dalla loro parte, ma per colpa di pochi sabato avremo un grosso danno che poi si riflette anche in maniera economica sulla società».
L'intera intervista sull'edizione di giovedì 31 gennaio de La Provincia di Lecco
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