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Lunedì 01 Gennaio 2018
Rugby Sondrio in festa nella sua nuova casa: «Ma è solo il primo passo»
La nuova struttura ha ospitato il tradizionale appuntamento tra atleti, tecnici e dirigenti con lo sguardo verso il futuro.
Sono diversi anni che il Rugby Sondrio festeggia il Natale con una grande cena conviviale, che coinvolge giocatori, tecnici, dirigenti e simpatizzanti.
A differenza del passato, questa iniziativa si è svolta finalmente in una sede propria, per di più bellissima e nuova. Sono finite le peregrinazioni dei decenni scorsi (la società, infatti, ha cambiato diverse sedi, concesse in uso da privati ed enti), ed è arrivata una struttura splendida, ormai generalmente denominata Casa del Rugby, luogo ideale di ritrovo.
Questa struttura, inaugurata ufficialmente il 1 ottobre, risolve molti dei problemi logistici e organizzativi del club, iniziando da quello degli spogliatoi (modernissimi e saliti da due a quattro), dei servizi per il pubblico e può contare si diversi altri locali per usi vari. Ma il vero gioiello è il piano rialzato, dotato di un grande salone disponibile per diversi usi: convivi per gruppi numerosi (può ospitare quasi 200 persone), terzi tempi, sulla cui importanza è inutile ripetersi. Tutto completato da una cucina, dal bar e da una terrazza panoramica, dalla quale si può gettare uno sguardo panoramico sul campo in sintetico. Per la prima volta la festa sociale biancazzurra si è svolta in quest’ ambiente così imponente e confortevole, di cui non tutti avevano avuto l’occasione di apprezzare l’alta qualità.
In questi ultimi anni la dirigenza sondriese (prima sotto la presidenza di Fabrizio Nicora, ora con il ritorno di Alfio Sciaresa) ha compiuto delle scelte molto coraggiose e impegnative, ora con l’apprezzato terreno di gioco e la nuova sede ha davvero creato l’ambiente ideale per ospitare i praticanti di questo sport, dai bambini del mini rugby (ovviamente accompagnati dai genitori) ai componenti della prima squadra. Nel breve bilancio di un anno sociale, l’intervento del presidente Sciaresa non poteva che partire da questa nuova situazione. «Abbiamo compiuto questo passo – ha esordito – perché crediamo che la sede possa svolgere una funzione molto importante ai fini della crescita. Ma non dobbiamo solo compiacerci di questo grande passo avanti».
«Infatti da qui in poi a ciascuno di noi è richiesto un coinvolgimento maggiore nelle vicende sociali. Questa nuova casa dobbiamo frequentarla, rispettarla e utilizzarla per far crescere il movimento. Partendo dalla base, che è il presupposto della continuità nel tempo».
«Forse non tutti sanno che questa sede è più grande di quella dei campioni d’Inghilterra. Dico questo non certo per autocompiacimento, ma solo per darvi un’idea del nostro sforzo. Il mio auspicio è che attorno al Rugby Sondrio, che pure può contare sull’apporto di molti volontari, possano ancora crescere coinvolgimenti e solidarietà, per portare sempre più in alto il nome del Rugby Sondrio».
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