Questo Lecco va veloce
Il preparatore: «Gruppo che lavora»
Blucelesti sul campo con tre settimane di ritardo - Zamboni: «Stiamo recuperando facendo lavori mirati - I ragazzi saranno pronti per la prima di campionato»
Il Lecco corre. E non si vuole fermare. Parola di Gian Piero Zamboni, 30 anni, valtellinese (di Sondrio), preparatore atletico bluceleste ed ex giocatore del Lecco nella Juniores nazionale l’anno del ripescaggio in serie D con Alessio Delpiano come capitano.
Non a caso Zamboni l’anno scorso è stato a Monza con lo stesso Delpiano. Un’esperienza positiva: «Grazie a Delpiano sono cresciuto tanto abbinando le mie proposte ai suoi concetti di gioco». Ma ora è tutto cambiato. Anche perché Zamboni, e il Lecco, sono partiti ad handicap. Trenta giorni di handicap, circa.
Ma Zamboni è contento ugualmente: «Ho cercato di fare lavori molto brevi, senza toccare le lunghe distanze. Di durata non ho mai fatto lavori di più di sei minuti, in più blocchi, per cercare di portare i ragazzi il più possibile verso la gara di domenica e, soprattutto del 4 settembre. Lavori più da calciatore tout-court che da atleta. Variazioni e intermittenze erano più simili alla gara, che a una corsa di 300-400 metri. Hanno risposto tutti bene, per il momento». Il preparatore vede bene la sua squadra, nonostante il gap con le altre: «Da quando abbiamo iniziato mi ritengo soddisfatto di tutti ma è chiaro che partendo con tre settimane di ritardo ci vorrà più tempo per entrare in forma: i ragazzi, però, stanno rispondendo in maniera positiva. Sono tutti arrivati in buone condizioni e vivono questo mestiere come una professione vera».
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