Polti-Kometa, ecco il team più valtellinese

Ciclismo. Basso con la nonna di Grosotto, il morbegnese Piganzoli astro nascente, Gavazzi rimasto nell’orbita. E poi il marchio con Giacomo Pedranzini: «Amiamo la fatica sana. Il sogno? Vincere un Giro e andare al Tour»

Presentata mercoledì a Milano la formazione della Polti-Kometa. Tra quelle oggi nel panorama ciclistico internazionale è di sicuro la squadra a più elevato tasso valtellinese.

Da Ivan Basso con nonna originaria di Grosotto che insieme ai fratelli Alberto e Fran Contador ha dato il via al progetto, alla famiglia Pedranzini che dal 2017 con il suo marchio Kometa ha contribuito alla sua crescita, al morbegnese Davide Piganzoli considerato uno dei maggiori talenti del ciclismo italiano e fino a Francesco Gavazzi che appesa la bicicletta al chiodo alla fine della passata stagione, è rimasto legato all’ambiente di questa formazione che dal primo gennaio ha assunto la sua nuova denominazione di Polti Kometa.

Un lavoro decennale di semina e di crescita costante, quello fatto nel ciclismo dalla formazione guidata da Ivan Basso e Alberto Contador. Un lavoro che sta regalando i suoi frutti poiché otto ragazzi dell’organico 2024 sono cresciuti nelle formazioni giovanili del team italo spagnolo. Uno di loro è Davide Piganzoli, il morbegnese classe 2002 pronto a esprimere nella stagione che verrà, tutto il suo talento.

A concludere la presentazione avvenuta all’hotel Principe di Savoia di Milano, è intervenuto Giacomo Pedranzini, patron di Kometa: «Siamo parte del team di Basso e Contador dal 2017, il ciclismo è eterna salita e noi siamo prima di tutto coltivatori di montagna - ha raccontato Pedranzini - , amiamo la fatica sana e affiancarci alla squadra è un altro modo per faticare in modo sano».

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