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Venerdì 23 Dicembre 2016
Petullo il calciatore giramondo
Santo Domingo, Lituania e Lecco
L’incredibile storia del difensore centrale bluceleste con la valigia sempre pronta. «Con la fame, la voglia, la corsa e ascoltando il mister Bertolini potremo anche salvarci»
È il più esperto in squadra, anche se finora ha giocato uno scampolo di gara a Crema. Ed è anche quello che per giocare a calcio ha sicuramente investito di più, nella vita.
È andato persino dall’altra parte del mondo per poter fare il difensore. Adriano Petullo, classe 1993, ex Gallaratese e Verbania in D, è originario di Copio Trevisago, sul lago Maggiore, ma la sua case è…il mondo.
Lecco compresa, naturalmente. È lui, alla vigilia di Natale, a spiegare la sua favola che dimostra come, se si vuole, si può fare tutto nella vita: «All’inizio mi sono proposto a Meregalli avendo ricevuto una proposta di lavoro da una cooperativa a Lecco per fare lo scaffalista nella grande distribuzione. Così poi sono rimasto. D’altronde chiedo solamente un rimborso spese. E per me questa è una grande vetrina. Provare a salvarsi, poi, sarebbe il mio vero premio».
Girovago del calcio
Petullo, dicevamo, ha girato tanto. Fino in Centro America, pur di poter giocare a un certo livello: «Ho giocato a Santo Domingo nel San Cristobal, nella massima serie dominicana. Lì c’è un campionato a otto squadre che dura due mesi. Sono arrivato quinto. Abitavo a Santo Domingo, la capitale, nel quartiere Indipendienza, un po’ pericoloso. Dopo le 18 non potevi proprio uscire… Come ci sono arrivato? Semplice. Mi sono presentato là con la borsa. Ho anche trovato un mister italiano, ex calciatore, che era in una squadra universitaria… E mi ha introdotto. Il gioco era fatto».
Ma Petullo è stato anche all’Est: «Sono stato in Lituania all’Fk Tauras, campionato di serie B lituano. Prima avevo provato in Romania a Balotesti, periferia di Bucarest».
«Il Lecco? Mi trovo veramente bene. Il gruppo è fantastico. Speranze di salvarci ? Ci sono. Con la fame, la voglia, la corsa, e ascoltando il mister che ha tanta esperienza, potremmo anche farcela. Lavorando di gruppo e dando tutto, potremmo anche salvarci. Io ci conto».
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