«Questa salvezza ci rende orgogliosi. E io potrei restare»

Intervista con il coach della Picco Lecco, Gianfranco Milano: «Una bella risposta a chi pensava fossimo la squadra materasso».

A poco meno di un anno dalla promozione in Serie A2 certificata a Palau il 14 maggio 2022, passa ancora da una trasferta isolana la festa dell’OroCash Picco Lecco che lo scorso 30 aprile ha conquistato a Marsala la salvezza matematica. Ora la squadra biancorossa potrà festeggiare domenica in casa, al Bione, davanti ai suoi tifosi contro la 3M Perugia, in quello che sarà l’ultimo impegno stagionale delle lecchesi che poi riposeranno all’ultima giornata della Poule Salvezza.

Coach Gianfranco Milano, si aspettava di salvarsi con due giornate di anticipo?

Il nostro roster ha attinto tanto dall’organico dell’anno scorso, quindi non era prevedibile che potessimo fare un campionato da salvezza agevole. Forse alla vigilia qualcuno poteva pensare che la Picco sarebbe stata la squadra materasso del Girone A, ma così non è stato. Siamo stati bravi a scegliere le ragazze dal punto di vista tecnico e caratteriale, questo risultato ne è la dimostrazione. Contro le squadre di alto livello abbiamo fatto buone cose, con quelle alla nostra portata invece abbiamo dimostrato di essere all’altezza e a volte anche superiori.

E siete stati inseriti nel Girone più difficile…

Il fatto che Trento e Brescia facciano lo spareggio per salire in A1 la dice lunga. Ciò ci rende ancora più orgogliosi del traguardo raggiunto. Potevamo sembrare una scommessa, ma alla fine ci siamo meritati sul campo questa A2. Qualche partita è stata persa per mancanza di freddezza e inesperienza, ma questo faceva parte del percorso che ci eravamo prefissati dall’inizio. Le ragazze sono cresciute con il passare dei mesi e hanno fatto un ottimo lavoro. I risultati sono figli dell’esperienza.

Qualche scommessa lei però l’ha vinta anche quest’anno.

Il nostro budget non è alto, quindi era necessario prendere qualche rischio. Abbiamo rischiato e questo ha pagato. Penso a Martina Bracchi che due anni fa giocava in B2 e ha fatto un campionato di alto livello. Poi Chiara Albano e Livia Tresoldi, che si sono alternate alla grande tra prima e seconda parte di stagione, ma tutte hanno dato il massimo. Detto ciò, l’intelaiatura aveva anche elementi esperti come Serena Zingaro, Rebecca Rimoldi e Ilaria Bonvicini. Quelle che si sono affacciate per la prima volta all’A2 si sono poi integrate al meglio.

A proposito, è certa la partenza di Bracchi?

Noi vorremmo ripartire da lei. Proveremo a trattenerla, ma senza fare follie. Anche perché non sarebbe possibile. Siamo consapevoli che tante squadre la vogliono e che potrebbe andare via. Le parleremo al termine del campionato, come faremo con tutte le ragazze del roster attuale.

Per quanto riguarda invece Arianna Lancini, si aspettava una stagione così esaltante da parte sua?

Lei è il simbolo del nostro club e siamo fieri che sia rimasta con noi. Arianna rappresenta tutto il nostro lavoro dal giovanile a salire, la ragazza che parte dal minivolley e arriva alla Serie A2. Un vero e proprio esempio.

L’anno prossimo Milano sarà ancora l’allenatore della Picco?

Adesso siamo in una fase di programmazione in vista della prossima annata. Noi sul campo abbiamo dato ancora alla società la possibilità di fare l’A2. La palla passa adesso al club, che, conti alla mano, vedrà se si può continuare in questa categoria. L’obiettivo è che questa Picco non sia una meteora. Io ho già dato la mia disponibilità a continuare in panchina.

OroCash non sarà più il main sponsor per la prossima stagione, ma continuerà comunque a supportare il progetto.

Spero che sempre più sponsor, imprenditori e, perché no, mecenati si avvicinino alla nostra realtà. Il pubblico quest’anno ha risposto presente e siamo felici di poter dire, senza presunzione, di essere l’espressione di tutto il movimento pallavolistico sul nostro territorio. Le porte della Picco sono aperte a ogni tipo di collaborazione anche con altre società.

Dopo la delusione dei playoff persi in B1 con Albese, quest’anno vi siete riscattati con gli interessi vincendo due derby su due.

Io credo che per i nostri territori, sia quello lecchese sia quello comasco, avere due squadre in A2 deve essere visto come un grandissimo orgoglio. Il nostro lago è rappresentato nel migliore dei modi in Serie A.

A livello di programmazione, ha già messo gli occhi su qualche nuovo talento?

Vorremmo portare a Lecco qualche ragazza del Club Italia. Sappiamo che tante società seguono i loro prospetti, ma noi speriamo di essere scelti. L’obiettivo è ancora quello di avere una squadra giovane. Sappiamo di essere la piazza giusta per far crescere delle giovani di potenziale.

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