Sport / Morbegno e bassa valle
Venerdì 07 Luglio 2017
Padelli all’Inter? Una festa per la Valle
L’entusiasmo dei sostenitori della provincia per il trasferimento del portiere da Torino a Milano. «Non ha mai giocato così vicino a casa: è partito ragazzo e torna uomo, con una delle maglie più prestigiose»
Padelli, finalmente a casa, o vicino a casa. Dal 3 luglio il portierone di Rogolo è ufficialmente dell’Inter, ieri stava facendo i bagagli per lasciare Torino, ai social ha affidato il suo messaggio di affetto per la tifoseria e la maglia, con un saluto commosso a tutto l’ambiente granata.
«Sono giorni difficili quelli che sto passando – ha affermato – giorni che non mi aspettavo fossero così duri. Lascio la mia Torino e il Toro, lascio una grande squadra, un sacco di amici. Mio figlio Diego è nato qui e qui ho i miei ricordi più belli. Che orgoglio la qualificazione in Europa League – ha ricordato – la notte magica del San Mames, il derby vinto dopo 20 anni, la rinascita del Filadelfia. Caricando i pacchi sul furgone che mi porta via da Torino – ha anche detto parlando di questo suo nuovo e “difficile” trasloco – mi sono reso conto che non sempre il cuore segue i piedi quando ci si gira per andarsene. Grazie alla società finché ha creduto in me e soprattutto a quei tifosi che mi hanno sempre sostenuto. Con immenso affetto e gratitudine». Un valtellinese portiere del’Inter, un orgoglio immenso, a “casa Padelli” a Rogolo i genitori sono in questo momento in vacanza, a farsi portavoce dell’attenzione del paese per il cambio di casacca – e di domicilio – del pupillo locale è il vicesindaco Roberta Dugoni.
Campione di tutti
«Abbiamo avuto questa bellissima notizia e tutti noi, tutta la comunità è molto felice – ha precisato l’amministratrice – non è che il nostro campione locale non si facesse vedere prima qui in paese, Padelli ha a Rogolo papà Ivan che tra l’altro è interista e mamma Renza, e ha ancora le nonne, una a Rogolo e una a Delebio. Lui è sempre molto disponibile, certe volte – aggiunge – quando è qui, i ragazzini del paese che praticano il calcio si fanno trovare al campo sportivo. Daniele – precisa – non può giocare, deve rispettare i divieti che osservano i professionisti ma su quel campetto su cui ha mosso i primi passi si intrattiene con i fan. E i bambini sono felici di essere “osservati” mentre giocano, di esibirsi di fronte a questo “fuoriclasse” e simbolo. Adesso aspettiamo di vederlo qui più spesso, per noi è un orgoglio avere dato i natali al portiere dell’Inter».
Padelli, che è stato per anni il “portiere giramondo”, con il numero 1 tra i pali di Como, Samp, Crotone, Liverpool, Pisa, Bari e Udinese e acquistato a titolo definitivo dal Torino arriva vicino a casa come vice di Handanovic. «Era partito da Rogolo quando aveva 16 anni e non era mai stato così vicino a casa – precisano dal paese della Bassa Valle – tutte le squadre nelle quali si era accasato erano fuori dalla Lombardia. Ora che è qua i contatti possono essere più stretti. Daniele – dicono – è anche un esempio positivo da proporre ai giovani, è un calciatore “con il diploma”, i genitori prima di lasciarlo partire erano stati chiari, “giochi a calcio ma termini gli studi” e lui lo ha fatto. Questo per dire che la scuola e la formazione hanno la priorità sempre, su tutto. Partito da ragazzo Daniele torna come uomo, oggi ha un figlio, veste una delle maglie di maggiore prestigio del calcio italiano e internazionale, gli diciamo bentornato».
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