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Sabato 30 Aprile 2016
Niccolò Mornati dopato?
A regnare è l’incredulità
Il presidente della Federazione Abbagnale: «Non posso immaginare abbia infranto le regole». L’olimpionico della canoa Rossi: «Su Niccolò ci metto la mano sul fuoco, mi viene da pensare a un complotto». Il presidente regionale Bianchi: «Lui è disperato e giura di non aver preso nulla»
C’è molto sgomento, ma forse più incredulità, nel mondo del canottaggio italiano, ma soprattutto quello lecchese per la sospensione in via cautelare da parte della Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, di Niccolò Mornati, 35 anni di Lecco, trovato positivo a un controllo anti-doping effettuato, a sorpresa, mentre si trovava in raduno a Piediluco lo scorso 6 aprile scorso.
Ne ha parlato il presidente Giuseppe Abbagnale: «Conosco molto bene Niccolò - ha detto Abbagnale - e non posso credere che abbia infranto le regole. Mi dispiace molto dell’accaduto perché lo ritengo un grande atleta e soprattutto era certa la sua presenza alle Olimpiadi di Rio. Queste vicende mi stanno provando molto, ma sono sempre più convinto che ogni forma di doping vada combattuta con ogni mezzo. Aspetto con fiducia l’esito delle controanalisi e finché tutta la vicenda non sarà chiarita continuerò ad essere al suo fianco».
Il primo a rifiutare la colpevolezza del campione lecchese è un suo conterraneo illustre, l’olimpionico Antonio Rossi, attuale assessore allo sport della Regione Lombardia.
«Conosco Niccolò Mornati come uomo prima ancora che come atleta – è categorico Rossi – e sono pronto a mettere la mano sul fuoco circa la sua onestà. Oltretutto non può aver commesso un tale atto illegale dopo essere arrivato a tanti grandi traguardi e non avendo più nulla quindi da dimostrare. Mi viene quasi da pensare ad un complotto – rincara la dose – perché mi sembra impensabile che Niccolò abbia commesso una leggerezza simile il 6 aprile, sapendo che una settimana dopo avrebbe dovuto gareggiare alla Coppa del Mondo di Varese, quindi con il rischio di dover essere in tale occasione sottoposto ai test antidoping».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Livio Micheli, presidente della Canottieri Moto Guzzi, dove Niccolò Mornati, originario proprio di questi luoghi, è cresciuto come atleta con il leggendario Giuseppe Moioli, prima di passare alla Canottieri Aniene Roma.
«È’ un duro colpo soprattutto per Niccolò. Conoscendolo molto bene – assicura Micheli – non posso credere che abbia commesso una simile sciocchezza».
Il presidente regionale Giorgio Bianchi era al consiglio federale di Roma: «Il presidente Abbagnale è seriamente preoccupato – spiega Bianchi – perché ha parlato con Mornati, che si dispera e giura di non aver mai assunto quella sostanza illegale di cui viene accusato».
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