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Venerdì 17 Gennaio 2025
Una Dakar iridata per i lecchesi Anghileri: vittoria di classe e 17° posto assoluto
Finalmente siamo arrivati alla tappa finale del Rally Dakar 2025. La carovana dei superstiti è giunta al tanto sospirato palco d’arrivo a Shubaytah, dopo oltre 7.700 chilometri in gran parte nel deserto e sulle dune, affrontando difficoltà di ogni tipo. Tutti i piloti che hanno raggiunto hanno avuto il diritto di sentirsi immensamente orgogliosi.
Tra questi c’è l’equipaggio lecchese del Fast Team Eusider formato da Eufrasio e Antonio Anghileri, che hanno saputo portare al termine della Dakar Classic la loro Nissan Patrol numero 766. Per il duo lecchese arriva la vittoria nella categoria H3, il 17° Assoluto e il miglior risultato alla guida di una Nissan: insomma davvero un’ottima performance per padre Antonio e suo figlio Eufrasio.
Un risultato conquistato con fatica e sudore perché i due avevano già corso la Dakar in moto, a 34 anni di distanza l’uno dall’altro. Infatti Antonio aveva gareggiato nel 1989 con la Gilera Rc 600, mentre Eufrasio nel 2023 in sella alla Honda 450 giungendo entrambi al traguardo. Ma questa volta gli Anghileri hanno voluto essere fianco a fianco condividere la guida e rafforzare il proprio legame affrontando le difficoltà che una competizione nel deserto può dare, visto che in quel mare di sabbie e dune si è soli contro tutti.
Anche nell’ultima frazione gli Anghileri hanno corso tutta la tappa di 173 chilometri con lo sguardo sullo specchietto posteriore della loro Nissan, perché si sarebbero aspettati nella volata finale il possibile attacco del equipaggio francese Toyota, in gara per la conquista del successo di classe. Ma il 15° posto di ieri ha messo ogni possibilità ai transalpini di sferrare l’attacco decisivo prima di arrivare sul palco finale.
«Siamo ovviamente soddisfatti per la vittoria di classe - ci spiega Eufrasio Anghileri – Mi avete dato tutti i meriti per la guida, ma anche papà ha portato la Nissan al traguardo, facendo la sua parte. Questa vittoria l’abbiamo costruita assieme. Prima di partire eravamo convinti che il nostro obiettivo sarebbe stato il traguardo, e così è stato. Per quanto riguarda la vittoria di classe H3, ci siamo trovati a lottare per le prime posizioni quasi senza saperlo. Ma visto che stavamo occupando le posizioni alte della graduatoria abbiamo spinto un po’ di più. Ci ha seccato vederci sfilare dalle mani il successo nella penultima tappa, non lo nascondo. Ma dovevamo riprenderci il primo posto, e così abbiamo schiacciato a manetta sul pedale del gas. Forse nemmeno i francesi si sarebbero attesi una replica così immediata e il successo è arrivate e del tutto meritato».
Al traguardo, tra i motociclisti sono arrivate anche le due Kove 450 del Fast Team, che hanno davvero impressionato per la loro poca manutenzione durante gli oltre 7 mila km di gara. Infatti sia Cesare Zacchetti, 63°, che Ottavio Missoni, 74°, hanno tagliato il traguardo. Per Zacchetti è la quinta consecutiva con i colori del club di Calolzio.
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