Sport / Tirano e Alta valle
Giovedì 30 Maggio 2019
«Mortirolo, mecca del ciclismo
Grande risposta dal pubblico»
La Corsa in Valle. Entusiasti i giudizi di organizzatori e amministratori. Si guarda al futuro con Aprica proiettata a ospitare il Giro quanto prima.
Ancora una volta la Valtellina ha risposto alla grande al passaggio del Giro d’Italia. L’edizione numero 102 ha dovuto rinunciare alla scalata al passo del Gavia, la cima Coppi di questa edizione, a causa della neve e dei rischi che la carovana avrebbe corso, ma ha regalato uno spettacolo ineguagliabile lungo i dodici terribili chilometri dell’ascesa al Mortirolo, dove tra due ali di folla non curante del maltempo, i corridori si sono fatti strada sotto la pioggia battente con un clima invernale fino al sospirato scollinamento.
La risposta della valle e degli appassionati non è mancata lungo i tornanti, al culmine di una tappa incentrata per lo più nella Media Valle con partenza da Lovere, passaggio ad Aprica, Tirano, Mazzo, sul temutissimo passo del Mortirolo, prima dell’arrivo a Ponte di Legno dopo una discesa da batticuore sull’asfalto reso viscido dalla pioggia. Già ieri mattina sia a Tirano che ad Aprica si respirava quel tipico clima pre-Giro fatto di preparativi per rendere accoglienti le località, mentre sulle strade, carovane di ciclisti hanno voluto testare il terreno prima del passaggio dei corridori.
«Purtroppo i paesi dell’Alta Valle sono stati tagliati fuori dalla corsa, anche se la visibilità dei media sul Gavia c’è stata per giorni – afferma Gigi Negri, direttore del consorzio turistico Terziere Superiore e responsabile per Rcs delle tappe valtellinesi e lombarde del Giro d’Italia -. La Media Valle ne ha giovato e l’entusiamo è stato notevole. Pur con l’arrivo di tappa a Ponte di Legno e non ad Aprica, come sempre è capitato quando viene scalato il Mortirolo, ribadisco ancora oggi che i passi uniscono e non dividono».
La dimostrazione è venuta dalla presenza di pubblico al Mortirolo, «ormai la Mecca dei ciclisti» e lungo le strade. «Lunedì sera sono stato al Mortirolo dove abbiamo inaugurato gli spogliatoi, i servizi igienici per ciclisti e visitatori, la nuova stazione di ricarica e-bike, ed era già pieno di gente – prosegue Negri -. Questa mattina (ieri nda), invece, ho percorso la strada statale 39 da Edolo ad Aprica e c’era una fiumana di ciclisti che saliva per affrontare il percorso della Carovana Rosa e anche il Mortirolo. Dunque un grande successo sotto tutti i punti di vista, come sempre quando si parla di Giro d’Italia».
Il direttore del consorzio turistico non dimentica chi si è prodigato sia prima che dopo il cambio del percorso, in particolare le forze dell’ordine, le amministrazioni, chi si è occupato concretamente di pulire le strade. «La Valtellina dimostra di essere sempre pronta per i grandi eventi», conclude Negri.
E anche Aprica ieri si è animata. Alla mattina, infatti, è partito proprio dalla località il Giro d’Italia E, cioè a pedalata assistita. «I corridori, un’ottantina divisi in sette o otto squadre, sono partiti da Aprica e si sono fermati a dormire nella località – afferma l’assessore comunale al Turismo, Andrea Negri-. Dopodiché abbiamo atteso il passaggio del Giro vero. Il giorno in cui abbiamo saputo della modifica del percorso subito siamo andati ad acquistare nastri rosa che la Pro loco ha distribuito alle attività commerciali per addobbare le vetrine per offrire una bella accoglienza e abbiamo anche realizzato una mega scritta al campo sportivo che potesse essere inquadrata dall’elicottero della Rai». Festa anche per i bambini delle scuole, che alle 13,30 hanno atteso la Carovana rosa che ha regalato musica e gadget. Andrea Negri conclude: «Credo che abbiamo dimostrato che Aprica e bicicletta sono un binomio su cui c’è da scommettere. Il territorio ce l’abbiamo, dobbiamo puntare sullo sport, in particolare sulla bici come veicolo trainante per l’estate».
Dal canto suo il sindaco Dario Corvi ricorda come Aprica «sia l’unico Comune in Valtellina che ha avuto più tappe del Giro e sono convinto che a breve ne arriverà un’altra». Gigi Negri non si sbilancia: «Ci stiamo lavorando. La mia preoccupazione più grossa è che con le stagioni attuali, Gavia e Stelvio siano sempre più difficili da percorrere, ma ci candidiamo comunque e possiamo contare su Mortirolo, San Marco e su Santa Cristina sul quale da qualche anno il Giro non passa».
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