Sport / Tirano e Alta valle
Martedì 01 Gennaio 2019
«Meglio di così non si poteva sperare»
Coppa del mondo a Bormio, tecnici ed ex atleti non hanno dubbi sull’esito della kermesse sulla pista Stelvio. Galli: «Due gare, due vittorie, tre medaglie, cosa chiedere di più?» - Merighetti: «Un tracciato incredibile»
Con due vittorie e un secondo posto il bilancio azzurro della due giorni di Coppa del mondo a Bormio non può che essere considerato più che positivo. Pista Stelvio sulla quale si sono potuti cimentare anche i giovani azzurri della Nazionale italiana B, allenati da quest’anno dal tecnico livignasco Lorenzo Galli, in questi ultimi anni alla corte di Paris, Fill , Innerhofer e compagni, ma dalla scorsa estate a sostegno dei più giovani, vista la sua pluriennale esperienza sul campo.
Galli durante le gare anche quest’anno era di vedetta su uno dei tenti alberi che costeggiano la Stelvio, piazzato nei punti strategici del tracciato. Pini presi d’assalto dai tecnici della varie nazionali, che per avere un punto di vista dall’alto non esitavano a scalare. Come sempre accade, gli ultimi a lasciare il tracciato erano proprio loro, i tecnici, quest’anno chiamati con una certa fretta in zona parterre per festeggiare per ben due volte il vincitore.
“Wunder Team Italia” tra atleti, tecnici, dottori, fisioterapisti e skiman, tutti in silenzio durante l’inno di Mameli, perché la squadra dei velocisti, sia quella maggiore che i giovani della formazione B sono una grande famiglia e il successo di uno è la gioia del gruppo.
Ne è stato testimone proprio lo stesso Lorenzo Galli: «Meglio di così non potevamo chiedere, due gare, tre medaglie e due vittorie. Paris anche in superg è stato imbattibile e la differenza l’ha fatta di nuovo nella seconda parte del tracciato. Questo è sinonimo di un’ottima condizione fisica ma anche di una capacità tecnica nello sfruttare al massimo i pendii. In evidenza anche Innerhofer, anche se nel superg ha buttato via una grande occasione. Per il resto della squadra, si poteva fare meglio».
«I miei ragazzi della formazione B hanno pagato un po’ tutti un pettorale alto. Più di una volta sono stati costretti ad affrontare grandi pause dovute alle varie cadute, a discapito della concentrazione. Non male Casse 27° a 2”46 da Paris, per il resto del gruppo non è andata benissimo, la Stelvio incute molta paura, l’esperienza li aiuterà in futuro».
Pista Stelvio che ha regalato emozioni anche a Daniela Merighetti, 37enne bresciana ex velocista azzurra, oggi commentatrice tv presente al parterre nella “Mixed zone”: «Ho avuto l’occasione in questi giorni di effettuare tutte e due le ricognizioni - ci raccontava -. Per gli uomini è una pista bellissima, mentre per le donne sarebbe molto difficile, anche se nel 2008 ricordo ci andammo vicine, effettuando delle prove cronometrate. In seguito però la gara venne annullata per le avverse condizioni meteorologiche. Penso però che su una pista non così ghiacciata come nei giorni scorsi e magari su una neve come quella del mese di marzo, anche le donne potrebbero provare la mitica Stelvio».
Una Merighetti sempre sorridente e disponibile che ha commentato così l’impresa di Paris: «Dominik ha fatto l’impossibile in entrambe le giornate, soprattutto nel superg dove in pochi avrebbero scommesso sulla sua vittoria, invece il suo stato di grazie l’ha premiato».
«I giovani azzurri? –chiudeva la bresciana classe 1981, che in carriera vanta 6 podi in Coppa del mondo tra cui una vittoria -. Sono stati leggermente in difficoltà, perché quando arrivano le grandi piste classiche, toste e ghiacciate, necessitano un po’ di più di esperienza. Però i giovani italiani ci sono, stanno dando ottimi segnali anche nelle altre discipline come lo slalom, sono molto fiduciosa».
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