Sport / Sondrio e cintura
Giovedì 08 Agosto 2013
Livigno, ora è rugbymania
Ci si buttano pure le donne
Dopo la squadra maschile, al lavoro anche un team femminile
Il presidente Parigi: «Esperimento riuscito, basta non mollare»
Rugby sport maschio? Disciplina per uomini duri? Vero, ma solo in parte. Che sia una disciplina dura e fisica non ci sono dubbi, ma che sia per soli uomini è dimostrato il contrario in tutto il mondo, vedi la disputa ogni quattro anni della coppa del mondo - Women’s Rugby World Tournament- e vedi pure l’ufficialità in Italia del Campionato femminile élite.
Rugby rosa che da lunedì scorso ha gettato le basi anche a Livigno, già balzata agli onori della cronaca sportiva nazionale per la sua squadra maschile che milita nel campionato regionale di serie c, squadra “famigerata” in Lombardia perché l’ospitalità delle partite giocate in casa significa aver a che fare con un campo perennemente innevato con temperature ben al di sotto dello zero.
Ed è proprio dal successo e dalla passione dei nuovi “colleghi” maschi che un gruppo di ragazze di donne molte delle quali mamme di Livigno, hanno accettato la sfida proposta dal numero uno del Rugby Livigno il gigante buono Paolo Parigi, di creare una squadra di rugby femminile. L’esperimento è partito lunedì sera alle 22 -orario ad hoc per le mammine che posso mettere a letto i pargoli prima di sfogarsi con la palla ovale- quando i riflettori del campo da calcio in sintetico di San Rocco si sono illuminati e hanno ospitato una quindicina di ragazze che sotto le “dritte” del presidente Parigi e del coach hanno scambiato i primi passaggi con questa palla ovale che per qualcuna sembrava impazzita.
Un’ora e mezza tra esercizi vari e partitella, una prima serata andata a buon fine per la soddisfazione dello stesso tecnico, Paolo Parigi. «Buona la prima. Pensavo peggio, invece si è visto che queste ragazze hanno tanta grinta e tanta voglia di imparare. Speriamo solo che le donzelle tengano duro - così Parigi, ex giocatore di serie A -. Come primo approccio io e il mo collega Manuel Viviani abbiamo puntato sull’insegnamento di alcuni fondamentali, tipo il semplice passaggio della palla per imparare ad afferrarla e tirarla al meglio, per poi proseguire con giochi di cambi ritmo e velocità sempre con la palla in mano e per finire una bella partitella. Il problema più grosso che hanno manifestato le ragazze? Per ora è quello di capire tutte le regole. Comunque direi che di queste la fondamentale del rugby, ovvero passaggi sempre all’indietro, è stata quella meglio interpretata. In mischia invece- aggiunge rridendo- c’è ancora un po’ di confusione». Appuntamento quindi a lunedì prossimo alle 22 al campo in zona Plaza Plachèda per la seconda lezione. «L’invito è esteso a tutte le donne, sino a 80 anni c’è posto», scherza il vulcanico Parigi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA