Sport / Lecco città
Mercoledì 23 Novembre 2016
Lecco, Orlando non si rassegna
«Non siamo vittime predestinate»
Il bluceleste parla in prospettiva Seregno: «Noi ci stiamo allenando bene e lotteremo. Certo la situazione è difficile e non può durare a lungo, io ho rimandato la famiglia a Ravenna»
Ma come si prepara una gara importante come Seregno-Lecco alla vigilia di un possibile fallimento? Come la si prepara con quattro compagni (Crocetti, Rigamonti, Guitto, Matic), che se ne sono già andati e altri (vedi Donnarumma) che si apprestano a farlo?
Giuseppe Orlando, classe 1986, colonna della difesa bluceleste ha una sola risposta: «Si prepara pensando solamente alla partita. Allenandosi bene, come abbiamo sempre fatto finora. E poi la partita è sempre una storia a sé. Anche un episodio ti può girare bene e cambiare quello che sembra già scritto».
Il Seregno si è sempre impegnato a fondo con il Lecco. Si rischia grosso. Non solo la sconfitta, ma la figuraggia: «Mi hanno detto che è una squadra forte, con individualità importanti. Ovvio, se andiamo in campo e ci mettiamo la grinta e la voglia di provare a vincere, sarà difficile anche per loro. Ma noi cercheremo di fargli capire che non è così facile. Anche perché comunque non piace a nessuno essere etichettato come vittima sacrificale. Andiamo a fare la nostra partita a Seregno ma anche a fare risultato».
La domanda più giusta da fare però è: la mente è all’1 dicembre o a Seregno? Orlando ammette: «Al Seregno e al primo dicembre insieme. Almeno personalmente. Vorrei che le cose si sistemassero e che il Calcio Lecco andasse avanti. Io nel frattempo ho rimandato la mia famiglia, che stava qui, a casa. Ho moglie e due bimbi e li ho rimandati a Ravenna. Qui sto pagando ancora l’affitto che mi doveva dare la società».
L’intero articolo su La Provincia di Lecco in edicola giovedì 24 novembre
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