Lecco, Joelson al lavoro

«Il fisico risponde bene»

Quattordici giorni di allenamento per José Joelson. Un primo bilancio prima del tour de force fisico-atletico che dovrà restituirlo al calcio giocato il 10 marzo (prima gara il 15 contro l’Aurora, se sarà convocato) è d’obbligo. «Il mio fisico risponde benino – ammette l’attaccante brasiliano - nel senso che prima di arrivare qua avevo caricato con la palestra a Ciserano e ora devo smaltire un po’ di tossine. Sono ancora “imballato”. E poi ho cambiato anche il campo: prima mi allenavo solo sul sintetico e passare sull’erba e sul campo reso pesante dalla pioggia e dalla neve, è stata dura».

Ma il peggio sembra essere alle spalle: «Le mie sensazioni sono positive, primo perché il gruppo in cui mi sono inserito è molto unito. Vado molto d’accordo con i giovani e con tutti, per cui non ho problemi. E la squadra è molto più forte».

Unica, grande, crepa nella ritrovata serenità di Joelson, è la chiusura delle indagini sul calcio scommesse e il suo nome che ritorna in ballo per un eventuale giudizio penale: «Non fa piacere ritornare indietro. Sentire e leggere il mio nome per questa inchiesta mi fa male, ma sapevo che non era finita. Anche perché personalmente non finirà mai. Ma sentire parlare ancora di inchiesta fa male. Mi serve molto essere tornato ad allenarmi, ora mi manca solamente il campo, mi manca festeggiare un gol. Però ora vivo lo spogliatoio. Mi manca solo la partita».

Torniamo al Lecco. Joelson ammette che il settore della squadra più forte è proprio quello dove lui si dovrà inserire. «In effetti è davanti e a centrocampo. Dove c’è molta qualità. Un po’ tutta la squadra, però, è equilibrata. Singolarmente parlando siamo molto forti in attacco. Sono giocatori molto validi, anche se capire come sia possibile che certi giocatori siano ancora in D è difficile: magari sono state scelte personali. Qui fanno sicuramente la differenza e l’hanno fatta».

Servizio su La Provincia di Lecco di giovedì 12 febbraio