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Giovedì 27 Febbraio 2014
Lecco, una gara a porte chiuse
E pure duemila euro di multa
I tifosi blucelesti rei di avere preso a bottigliate un rivale del Seregno, ma è mistero - Il comandante dei carabinieri: «A noi non risultano atti gravi». La società fa ricorso
Ci risiamo. Una gara da disputare a porte chiuse e un’ammenda da 2mila euro al Lecco nel dopo Seregno.
Il tutto per colpa di alcuni tifosi del Lecco che, prima dell’inizio della gara, nella zona antistante lo stadio, avrebbero «A seguito di uno scambio di insulti con i sostenitori della squadra ospitante, colpito con bottiglie di vetro e catene un tifoso della squadra ospite cagionandogli ferite alla testa rendendo necessario il trasporto in ospedale».
A parte che c’è un evidente errore nel comunicato (se i tifosi sono ospiti non possono aver colpito un tifoso anch’egli ospite...), ma questa squalifica ha qualcosa di misterioso.
Soprattutto dopo le dichiarazioni rese nel dopo partita dal comandante della compagnia dei Carabinieri di Seregno, Alessandro Venezia, ribadite ieri, al telefono: «Non è stato portato nessuno in ospedale, innanzitutto – spiega il comandante -. L’ambulanza è arrivata, è vero, ma è stata utilizzata per fare le ispezioni sulle tifose al seguito del Lecco. Se poi un tifoso del Seregno se n’è andato all’ospedale per conto proprio un’ora e mezzo dopo il presunto incidente, sono affari suoi. E, comunque, da noi non è partita nessuna informativa».
Il primo mistero è il referto che ha portato il giudice ad irrogare la pena. Chi ha fornito le notizie? Che ci sia stata una colluttazione tra tifosi di opposte fazioni è indubbio. Ma da qui a passare a bottigliate e colpi di catena ce ne corre. «Abbiamo assistito a una colluttazione che consisteva in due che si stavano spintonando – dichiara infatti il capitano dei Carabinieri di Seregno -. A noi risulta che un tifoso del Seregno abbia lanciato una bottiglia verso una macchina del Lecco e da lì è nato il parapiglia subito da noi sedato. Non so davvero da dove nascano le altre informazioni. Con me la giustizia sportiva non ha parlato».
Venezia non vuole minimizzare fatti che, comunque, restano in sé gravi, ma non può dichiarare quello che non ha visto: «La reazione al lancio della bottiglia, da parte dei supporters blucelesti, c’è stata, ma se fuori ha iniziato il Lecco non lo so. Posso dire solamente quello che abbiamo visto noi… Gli autori della rissa, comunque, sono stati tutti identificati e se sarà sporta querela trasmetteremo i dati in nostro possesso a chi di dovere».
Sia all’Areu che alla Cri di Desio non è stato possibile rintracciare, a tre giorni dall’accaduto, conferma di un eventuale medicazione (in ospedale o sul posto).
La Calcio Lecco, comunque, ha proposto ricorso alla Corte diGiustizia Federale 3^ Sezione con procedura d’urgenza: «Per noi – spiega il segretario Ivan Corti - non è successo nulla ma se anche fosse successo qualcosa devono spiegarci su quale prova asseriscono che sono stati i nostri supporter a commettere quegli atti anche perché nel comunicato non è scritto chi ha visto queste scene e le riportate al giudice…».
Il giudice ha intanto squalificato per due giornate Davide Cattaneo dell’Olginatese e per una Luca Redaelli (Lecco) e Fabio Cristofoli (Olginatese).
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