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Martedì 15 Novembre 2016
Lecco e il fallimento
Tre gli scenari
Dopo l’istanza presentata dall’ex bluceleste Marco Mancinelli, la società domani sarà in Tribunale - Il parere dell’avvocato Renato Cogliati: «Tra le ipotesi anche l’esercizio provvisorio fino a fine campionato»
Siamo al bivio. O al trivio… A seconda di quale scelta farà il giudice collegiale (saranno tre i giudici che esamineranno l’istanza presentata dall’ex giocatore Marco Mancinelli), il Lecco potrà capire se: 1) fallirà e cesserà di esistere; 2) non fallirà e proseguirà il suo cammino; 3) oppure fallirà ma gli sarà data la possibilità di portare a termine il suo campionato di categoria.
Per capire quali possano essere, in astratto, gli scenari possibili, abbiamo interpellato Renato Cogliati, avvocato del foro di Lecco, tifosissimo bluceleste (è sempre presente in tribuna d’onore al numero 8) e appassionato di diritto sportivo. In sostanza, ci spiega, l’avvocato Cogliati, di per sé la richiesta di fallimento non comporta l’uscita automatica dal campionato.
«Se ci fosse lo stato di insolvenza – spiega l’avvocato Cogliati - ovvero l’impossibilità di far fronte alle proprie obbligazioni, allora il tribunale, dopo aver tenuto presente la Legge Castelli, e verificata la presenza del titolo esecutivo, potrebbe dichiarare il fallimento e nominare il giudice delegato e il curatore, ovvero, in sostanza, il nuovo legale rappresentante della società, ovvero colui che è stato messo lì per liquidare l’attivo e pagare il passivo». E i giocatori? Il campionato? «Se il Lecco tramite i suoi legali facesse immediatamente ricorso al giudice chiedendo l’esercizio provvisorio, potrebbe continuare a operare, anche se sarebbe una gestione assolutamente sorvegliata. All’interno dell’esercizio provvisorio, però, il curatore dovrebbe previamente dimostrare che c’è un’utilità per farlo. Il che non può essere il far vedere le partite ai tifosi, ma tutelare i creditori».
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