Sport / Circondario
Venerdì 30 Settembre 2016
Lecco, Cardinio stenta a carburare
«La medicina è testa giù e lavorare »
L’attaccante bluceleste è la brutta copia del forte giocatore visto la stagione scorsa. «Capisco anch’io di fare fatica e non me l’aspettavo» - Preso dall’Udinese il croato Marko Matic
Fabio Cardinio è il vero mistero di questo inizio di stagione. In Coppa, a Olginate, si era presentato con un grande gol e una prestazione più che positiva. Poi ha dovuto scontare le tre giornate di squalifica che aveva rimediato nella finale playoff dello scorso anno e quando è rientrato…non era più lui. Fuori forma, forse.
Di sicuro sotto tono. Prima la sconfitta a Bolzano, poi quella in Coppa contro il Darfo. Cardinio quasi mai entrato in partita. Eppure è uno tra i migliori alla corte di mister Stefano Cuoghi. Cosa sta succedendo?
«Sto facendo fatica. È inutile nascondersi: stiamo tutti facendo un po’ fatica. Io in particolare. Ma bisogna mettere giù la testa e lavorare. Non ci sono altre ricette. Sono in difficoltà, si è visto. Neanche io mi aspettavo di stare così. Ho lavorato, e secondo me anche tanto, in questo mese e mezzo. Non penso di essermi risparmiato. Ma in questi casiu bisogna mettere giù la testa e lavorare ancora».
E intanto la società ha chiesto il tesseramento di Marko Matic classe 1997 è un nuovo giocatore del Lecco e, se arriverà in tempo il transfer, potrebbe debuttare a Lodi. L'esterno sinistro croato, nato a Postumia, in Slovenia ma con doppio passaporto, viene dall'Udinese ed è un giocatore sicuramente, sulla carta, molto forte. Dovrà dimostrare sul campo di possedere il talento che lo ha portato all'attenzione della squadra bianconera e che, a sua volta, lo ha fatto passare per squadre come il Nova Gorica e il Chieti.
Ampio servizio su La Provincia di Lecco in edicola sabato 1 ottobre
© RIPRODUZIONE RISERVATA