Sport
Domenica 06 Dicembre 2015
L’Acqua Vitasnella va in laguna
Occorre evitare un’imbarcata
Cantù in campo alle 19 al Taliercio di Mestre contro la forte Umana Reyer.
Definirla la riedizione della equilibrata serie dei quarti di finale degli scorsi playoff pare francamente un po’ tirata per i capelli. Perché il pathos - e vogliamo accennare alle polemiche? - di quelle giornate (e di quelle serate) è tutt’altra cosa rispetto alla comunque effervescente attesa per questa sfida che ripropone di fronte l’Umana Reyer Venezia e l’Acqua Vitasnella Cantù.
Al Taliercio di Mestre, la squadra biancoblù allora guidata da Pino Sacripanti abbandonò i playoff - finendo così di cullare il sogno della semifinale scudetto - al termine di gara-5 che premiò gli orogranata. Fu quella anche l’ultima volta di Metta World Peace con la maglia canturina e a MWP toccò pure l’onta dell’espulsione per mano di una terna arbitrale che a un certo punto perse il controllo del match unitamente al senso della realtà. Da allora, e forse la circostanza di ritrovarsi in laguna facilita, di acqua sembra esserne passata parecchia sotto i ponti. Più per Cantù, per la verità, che non per la Reyer, ora come allora candidata a giungere sino in fondo nella lotta per il titolo tricolore.
Venezia, come da qualche tempo a questa parte, sarà oggi priva di Ress - uno che contro Cantù è stato spesso decisivo... - e con il punto interrogativo legato alla partecipazione o meno di Ortner che ultimamente è un po’ in difficoltà a causa di problemi personali che ne riducono la presenza agli allenamenti (e mercoledì non ha neppure seguito i compagni in Belgio per la sfida di Eurocup con il Charleroi).
Quanto all’Acqua Vitasnella, ci sarebbe ancora da scegliere chi lasciar fuori tra Hasbrouck e Ross. Decisione, in realtà, che per Fabio Corbani non si porrebbe nemmeno poiché l’allenatore canturino manderebbe a referto il proprio esterno, ma sino a quando patron Gerasimenko (annunciata la sua presenza al Taliercio) non scioglierà la riserva, nulla può essere dato per scontato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA