Sport / Sondrio e cintura
Domenica 14 Settembre 2014
«La tempra montanara
più forte di ogni sgarbo
Ora facciamoci valere»
Grande entusiasmo per Mostacchi e il suo staff - «Fino all’ultimo hanno cercato di non farci salire - Dimostreremo di meritarcelo, coi conti a posto»
Volti distesi, rilassati. Finalmente la quiete dopo 102 giorni trascorsi tra fiducia, tenacia, rabbia, nervi a fior di pelle e la voglia di spaccare il mondo, sapendo però che il silenzio avrebbe pagato.
Venerdì pomeriggio nella sala del Grand Hotel della Posta a Sondrio c’è stata la conferenza stampa ufficiale «Siamo in D».
“Padrini” dell’annuncio il presidente Oriano Mostacchi, i vice Gualtiero Sertori e Paolo Mainetti delegato del settore giovanile, il mister Alberto Bertolini e un “veloce” saluto del sindaco Alcide Molteni.
«Domenica ci sarò – pungolato Molteni in tal senso da Mostacchi –, ma quel che mi preme ora è sottolineare la tenacia con la quale l’organizzazione del Sondrio ha portato a termine questa operazione e il segnale che viene trasmesso, cioè che oggi questa società diventa un punto importante di riferimento per tutto il settore in provincia». «Siamo in D – ha esordito Mostacchi –, un percorso tribolato fino all’ultimo, con società del nostro girone che si sono opposte anche giovedì sera. Ma con un gruppo unito, mai abbiamo trasceso, abbiamo usato la nostra tenacia di montanari».
Come dire che non sono caduti nei tranelli da frequentazione di Palazzo, una frequentazione scoperta amaramente. «Vorrei indirizzare un grazie a tutti quelli che ci hanno portati a questo risultato, all’ex mister Paolo Bertani per primo che ci ha trasmesso una nuova mentalità, ai ragazzi, ai collaboratori, la Figc regionale e provinciale con Daniele Croce, Diego Fattarina, Felice Belloli e anche Carlo Tavecchio». Il messaggio partito dal tavolo è stato univoco: «Speriamo la squadra possa diventare qualcosa di tutti i valtellinesi, che unisca, faccia superare tutti i campanilismi. E i tifosi ci sostengano. Da domenica a metà maggio, anche e soprattutto nei momenti difficili».
Giocare in serie D costerà anche economicamente. Un campionato che può aggirarsi come costo su 300mila euro. Maggiori trasferte, rimborsi per chi arriva da fuori, un lievitare dei costi attraverso mille rivoli. Il campionato è lungo e impegnativo, ma ecco spiegato il segreto della sostenibilità: «Abbiamo un segreto – ha detto Mostacchi –: fare il passo secondo la propria gamba, una gestione oculata che ci metta al riparo da brutte sorprese. Noi abbiamo un importo inferiore a budget, ma i debiti li paghiamo tutti. Mi fa piacere dire che tra le società minori, il Sondrio ha fama di essere seria, per cui le cifre sono definite».
Passaggio di testimone per Mostacchi? È da 22 anni al timone del Sondrio «e con me Habib Zallouz fin dal primo momento. Ci metto l’anima, ma ora lo staff è affiatato e si può pensare al futuro». Un dato incredibile quello legato al settore giovanile. «È una situazione che ci sta esplodendo in mano - hanno sottolineato Mostacchi, Sertori e Mainetti -. Abbiamo 250 ragazzi iscritti e siamo costretti per la prima volta a chiudere le iscrizioni. Due campi per farli allenare sono pochi, speriamo che il sindaco Molteni ci ascolti e possiamo dotarci di altre strutture, perché quelle attuali sono insufficienti. È questa la nostra forza, da cui possiamo attingere per portare nuovi talenti in prima squadra».
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