Sport / Sondrio e cintura
Domenica 18 Agosto 2013
La star sondalina Pozzi lancia la sfida
«Squadre valtellinesi, dovete unirvi»
Ha firmato con il San Severo per la prossima stagione di basket in serie B1
«Ma insieme Sondrio, Morbegno e Tirano sarebbero B2. E ci verrei al volo»
La stella del basket valtellinese, il sondalino di 26 anni Jacopo Pozzi, cercherà di illuminare la scalata verso la B1 del San Severo, formazione vicino alle porte di Foggia. L’accordo fra l’ala cresciuta nel settore giovanile del Basket Cantù e la società pugliese è stato siglato alla vigilia di Ferragosto. Dopo la brillante stagione a Latina resta in B2 Pozzi, ma non affronterà la sua vecchia società nella prossima stagione perché i laziali, in crisi economica, non si sono iscritti al campionato. L’atleta nato nell’estremo Nord della penisola (Sondalo) ha trovato la sua terra promessa nel profondo Sud visto che la carriera si è svolta quasi tutta sotto Roma.
Per come è andata la sua avventura anche Jacopo avrebbe potuto essere un protagonista di “Benvenuti al Sud”, una storia opposta a quelle viste da bambino a Sondalo dove l’immigrazione dal Meridione e dal centro Italia è stata notevole. «Sono molto contento di aver siglato l’accordo con San Severo- ammette l’ala-. È una società che punta alla promozione e io avrò il mio posto in quintetto. Sarà una stagione molto stimolante». Un ruolo da protagonista è la motivazione che spinge Pozzi a restare in B2 che quest’anno si chiamerà Dnb: «Fisicamente potrei giocare anche nella categoria superiore, ma non mi va; alla mia età, di dover fare il semplice passatore per gli americani e quindi preferisco la categoria inferiore, ma nella quale ho assicurati minutaggio e responsabilità come terminale offensivo. Certo se la B1 la conquisto sul campo poi l’affronto». E il fatto che una società che ha come traguardo il passaggio di categoria abbia deciso di puntare su di lui è un’attestazione del valore del giocatore.
«Non ho rimpianti per la mia carriera- afferma Pozzi-. Ho sempre dato il massimo della mie potenzialità. In certi momenti avrei potuto essere più fortunato, ma comunque sono contento: faccio pur sempre un lavoro che è molto divertente. Sono integro fisicamente e penso di avere ancora una decina di anni di carriera davanti a me». Per uno che da ragazzino ha giocato contro Gallinari, Datome, Hackett non è semplice non invidiare la carriera di questi campioni: « In serie A giochi solamente sei un fenomeno. Danilo lo era già da ragazzino. Oltre ai mezzi atletici e tecnici aveva una determinazione e un’abnegazione fuori dal comune. Il talento di Hackett è sicuramente uscito dopo. Con tutti gli stranieri che il regolamento consente di poter tesserare è veramente difficilissimo per noi italiani trovare spazio nelle categorie superiori».
L’uomo che ha fatto fortuna al Sud (Roma, Osimo, Anagni) non si dimentica di casa: «Se Diego (Pini nda) allestisse una formazione da B2- che secondo me è la categoria più alta alla quale la Valtellina può aspirare – tornerei subito a casa e come me lo farebbero gli altri valtellinesi sparsi in giro. Bisogna unire le forze di Sondrio, Morbegno e Tirano per arrivare a un livello simile. Sono convinto che avere una formazione in Valtellina di questo livello sarebbe la molla migliore per spingere i bambini a praticare il basket». Intanto settimana prossima inizierà la preparazione pre campionato. Peccato non poterla svolgere nel palazzetto di Sondalo che dopo aver ospitato negli anni Ottanta formazione di Serie A1 come l’Indesit Caserta di Nando Gentile e la Viola Reggio Calabria di Volkov, ha scoperto di avere una struttura non regolamentare per i massimi livelli. Nonostante ciò qui è la nata stella più splendente del movimento valtellinese.
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