Sport / Sondrio e cintura
Martedì 16 Luglio 2013
«Il mio cuore adesso
è tutto granata»
Nel primo giorno del ritiro del Torino a Bormio, è il portiere valtellinese a prendere la parola
Padelli: «Proclami? No, sarà il campo a parlare. Certo, questa per me è un’emozione nuova»
Daniele Padelli è stato il primo acquisto stagionale del Torino e anche il primo giocatore a presentarsi in conferenza stampa a Bormio per rispondere alle domande dei giornalisti.
All’Hotel Palace, sede del ritiro granata, subito dopo pranzo il portiere valtellinese ha incontrato i media per parlare della sua nuova avventura e della stagione del Torino.
Sorridente, rilassato, da vero padrone di casa si è messo a disposizione rispondendo a domande che hanno riguardato svariati temi passando dal calcio giocato alla vicenda calcio scommesse.
«Sono contento di essere arrivato al Torino e ringrazio la società e lo staff tecnico per questa opportunità -, sono state le sue prime parole -. Mi fa piacere essere stato il primo acquisto del Torino e sin dai primi contatti avvenuti un paio di mesi fa ho sentito forte la volontà di volermi con la maglia granata. Spero di poter ricambiare dando sempre il mio massimo».
Inevitabile parlare del rapporto con mister Ventura e con i tanti ex compagni ritrovati al Toro.
«Io e il mister ci conosciamo bene avendo trascorso insieme un anno a Pisa e un anno e mezzo al Bari – continua Padelli -, so cosa chiede ai suoi giocatori, ai portieri in particolare ed il tipo di lavoro che ci attende. Un aspetto importante è sicuramente quello di saper giocare con i piedi. Con i nuovi compagni si è subito instaurato un buon rapporto, molti li conoscevo già e tra questi Meggiorini con il quale siamo amici anche al di fuori del campo».
Nell’incontro con i giornalisti Padelli non ha nascosto il suo essere valtellinese, ma anzi l’ha richiamato più volte e in particolare rispondendo in merito alla “pazzia” dei portieri.
«Mi ritengo una persona quadrata, razionale e con la cultura del lavoro ed in questo esce il mio essere valtellinese. Ai proclami preferisco sia il campo a parlare per me. L’impatto con il nuovo ambiente è stato bellissimo, non mi aspettavo di trovare 300 persone a Torino ad accoglierci al raduno, non può che far piacere avere tifosi così. Allenarmi a Bormio, nella mia Valtellina è una cosa particolare, un’emozione nuova».
L’attualità porta anche alla vicenda calcio scommesse con Gillet in attesa della sentenza che lo riguarda proprio mentre Padelli parlava in conferenza stampa.
«Con “Gil” ho un ottimo rapporto e tra noi la competizione è sempre stata sana, so cosa può provare in questi momento essendoci passato. Personalmente ho vissuto molto male la vicenda sapendo di non aver fatto nulla, i fatti mi hanno poi dato ragione». Il ritiro a Bormio prosegue al ritmo di due allenamenti al giorno, ore 9,30 e 17 circa, in attesa della prima uscita amichevole prevista sabato alle 17 con la Bormiese.
Per Padelli il numero di maglia potrebbe essere il 30.
Valtellinese di Rogolo, classe ’85, Padelli è cresciuto nel Delebio tra i dilettanti, prima di fare la trafila delle giovanili al Lecco e poi al Como. Nel 2004 il trasferimento alla Sampdoria, poi il prestito l’anno successivo al Pizzighettone in Serie C1, e poi la stagione seguente al Crotone in Serie B.
Il 12 gennaio 2007 il Liverpool lo acquista in prestito, con diritto di riscatto, fino alla fine della stagione. Il 5 luglio 2007 Padelli va in prestito al Pisa in Serie B. Il 2 luglio 2009 il club genovese lo cede in prestito con diritto di riscatto al Bari dove ricopre il ruolo di vice di Gillet.
Il 27 agosto 2012 viene ceduto a titolo definitivo all’Udinese. Il 29 maggio di quest’anno infine viene acquistato a titolo definitivo dal Torino, squadra a cui arriva il 1° luglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA