Sport / Lecco città
Sabato 07 Novembre 2015
Il Lecco è già sotto pressione
A Caravaggio solo per vincere
I blucelesti, senza Turati e Ronchi, non posso più fare sconti. Torna mister De Paola: «Sarà dura ma sono convinto che potremo farcela»
CALCIO D
Sarà, domenica pomeriggio alle 14,30 al famoso Santuario della Madonna di Caravaggio che il Lecco chiederà la grazia affrontando la locale formazione, squadra di centro-alta classifica.Anzi, chiederà di poter ribaltare i pronostici che, per ora, vedono il Piacenza come unica squadra candidata alla vittoria finale, lontana com’è dai blucelesti secondi in classifica di ben sette punti dopo sole undici giornate. E se è vero che bisogna scherzare con i fanti e lasciar stare i santi, è anche vero che per far sì che il Lecco ci creda ancora, oggi deve vincere.
Non farlo, nel giorno dello scontro tra l’ambizioso Pontisola e la capolista, potrebbe costar caro. Sono quelle giornate che possono diventare esaltanti o frustranti. La differenza la faranno solo i tre punti. E tutto questo mister Luciano De Paola, al ritorno in panchina dopo due turni di squalifica (per il diverbio accesso con il “collega” ed ex Lecco Rocco Cotroneo), lo sa bene: «Il Caravaggio è una squadra che si difende e riparte molto bene. È in salute e sarà pertanto una partita molto tosta. Ma tutto il nostro è un girone molto equilibrato per cui dobbiamo affrontarlo con spirito e mentalità giusta. Sono convinto però che faremo una buona gara perché dobbiamo cercare, come sempre, di fare i tre punti».
Sicuramente mancheranno il difensore 1982 Marco Turati e l’esterno alto 1996 Alessandro Ronchi. Mister De Paola vuole di più soprattutto dagli esperti. Vuole di più dai “top players”. Anzi, lui ha abolito questa definizione. Non ci sono giocatori “top” e “bottom”, ma solo calciatori da Lecco o non da Lecco.
«In questa categoria serve soltanto gente che corre. Lo devono capire tutti nello spogliatoio. Io non guardo in faccia a nessuno e penso che lo spogliatoio questo lo abbia compreso e sposato. Sono qui per vincere e se si vince lo si fa tutti insieme, dando il massimo. Aspetto tutti, certamente, ma non do alibi a nessuno».
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