Sport / Tirano e Alta valle
Lunedì 03 Luglio 2017
Fede: «Qui a Livigno vivrei tutto l’anno»
La testimonialLa Pellegrini traccia un bilancio degli allenamenti svolti e aspetta la piscina olimpionica . Moretti (Apt): «L’avremo nel 2019 e potremmo intitolarla a lei» - E ora si guarda ai Mondiali di Budapest.
L’altura per essere all’altezza della sua fama e delle altre big che l’hanno tenuta giù dal podio nelle Olimpiadi di Rjo e prendersi la rivincita nei Mondiali magiari che sono alle porte. Federica Pellegrini ha preparato nella sua Livigno, della quale è testimonial, l’appuntamento iridato che si svolgerà in Ungheria dal 14 al 30 luglio prossimi. Il Piccolo Tibet è anche suo perché fino al 2021 ha siglato un accordo che la lega a Livigno come testimonial.
«I qui mi trovo così bene che ci vivrei tutto l’anno , basterebbe ci fosse la vasca olimpionica da 50 metri, qui ci sono tutte le comodità , siamo vicini a casa, c’è il nostro cibo, ci sono bei negozi...». Il desiderio di Federica di avere a Livigno tutto quello che le serve per allenarsi al top diventerà presto realtà grazie all’impegno di Apt Livigno, del Comune di Livigno grazie al contributo di Coni e di Regione Lombardia: «Nel 2019 avremo la piscina olimpionica - svela il presidente di Apt Livigno, Luca Moretti -. Chissà, magari potremo intitolarla alla stessa Federica, abbiamo delle idee. Certamente lei e il suo allenatore Matteo Giunta ci daranno dei preziosi suggerimenti su come realizzarla».
Ci fosse già stata la vasca da 50 metri, la Pellegrini avrebbe potuto evitare di fare le valigie e partire col resto della Nazionale per due settimane di allenamenti a Sierra Nevada in Spagna, località che oltre all’altura ha pure la piscina olimpionica che Livigno sogna. «Mi fa piacere se la mia presenza ha contribuito a far decollare il progetto della piscina olimpionica qui a Livigno - afferma Fede -. Mi sento bene fisicamente. Sono uscita bene dalla Sette Colli di Roma. Non voglio, per scaramanzia, fare un pronostico per Budapest. Rispetto al passato col mio allenatore Matteo Giunta abbiamo deciso di posticipare il lavoro in altura nell’imminenza dell’appuntamento sportivo perché abbiamo notato che proprio alla discesa dall’altura avevo il picco di rendimento». Il coach Matteo Giunta ha le idee chiare: «Per essere al livello della Ledecky e delle cinesi bisogna nuotare al 100% della forma, non basta farlo al 94%. Vedo in Federica la giusta ferocia agonistica. A Livigno abbiamo svolto un buon lavoro che andremo a proseguire nei prossimi giorni in Spagna».
Moretti non ha voluto svelare le cifre dell’accordo economico che lega Livigno alla campionessa veneziana: «Ci costa meno del nostro atleta di punta Roberto Nani». Proprio allo slalomista di Livigno, reduce da una stagione deludente nella quale al posto della definitiva esplosione fra i migliori gigantisti del mondo con la conquista dell’agognato primo podio ha patito un calo di prestazioni, va l’incoraggiamento della Fede nazionale: «Anche a me nella mia lunga carriera sono capitate stagioni negative. Gli auguro di stare tranquillo. A me ad esempio per metabolizzare la grande delusione dell’Olimpiade è bastata la vittoria nei Mondiali di vasca corta dello scorso dicembre».
Federica guarda anche oltre Budapest: «Vivo un appuntamento alla volta. Il prossimo anno ci sarà l’Europeo, poi ancora un Mondiale e, infine, l’Olimpiade». Per pensare allo sport fuori dalla vasca c’è tempo: «Luca (Moretti) mi ha promesso che mi insegnerà a sciare, ma per qualche anno penso che non potrò mettere gli sci perché mi è proibito». Tornerà a Livigno il mese di ottobre col resto della Nazionale.
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