Elena Curtoni: «Ora sto bene, ma dopo l’infortunio avevo meditato il ritiro»

Da pochissimi giorni Elena Curtoni, con le rimanenti compagne (Brignone e Bassino erano partite una settimana prima) è volata a Ushuaia con le compagne polivalenti, dove resterà fino al 6 ottobre. Non parteciperà al lungo allenamento sulle nevi della Terra del Fuoco, invece, Sofia Goggia, che ha deciso, ha deciso di rimuovere i mezzi di sintesi applicati lo scorso 5 febbraio, quando si procurò la frattura articolare scomposta del pilone tibiale destro, occorsale durante un allenamento sulla pista Casola Nera di Pontedilegno. L’operazione è stata perfettamente eseguita alla clinica La Madonnina di Milano e l’atleta riprenderà presto, ma in Italia, la preparazione per la Coppa del Mondo.

Abbiamo sentito la campionessa valtellinese a poche ore dall’imbarco e fatto il punto sulla sua situazione al termine della preparazione a secco. Subito, Elena ci ha rilasciato una choccante dichiarazione. «L’infortunio di St. Moritz, che in un primo tempo sembrava consentirmi il rientro in Coppa a fine 2023, mi ha tolto tutta la stagione. Sono ritornata sugli sci solo verso la fine di febbraio, ma non ho partecipato alle ultime gare di Coppa, perché sentivo di non potere essere competitiva. Devo confessare che nel recupero fisico ho attraversato momenti di grande sconforto, tanto che, anche se solo momentaneamente, avevo pensato di chiudere qui la carriera, che pure mi ha già dato grandi soddisfazioni».

Ma il carattere della trentatreenne atleta dell’Esercito e la sua voglia di ritornare tra le atlete di élite è emerso, ancora una volta. «Purtroppo, ho lamentato i miei due più gravi infortuni (il precedente quello dell’ottobre 2017, ndr) proprio nelle fasi ascendenti di carriera. Nel primo, avevo appena conseguito i primi podi in Coppa del Mondo, mentre nelle edizioni 22 e 23, avevo conquistato tre vittorie: Bansko e St. Moritz in discesa e Cortina in superG, per un totale di otto podi. In più, nel 2022, il secondo posto nella Coppa di SG».

Sugli obiettivi della prossima stagione, quella dei Mondiali di Saalbach (Austria) Curtoni non si sbilancia: «Nella mia testa ci sono, ma non mi faccio troppe aspettative per non avere pressioni: quindi, ritengo opportuno non dichiararli, anche perché i rientri, lo so per esperienza anche personale, sono complessi. In questa prima parte di stagione, dedicata alla preparazione atletica, ho lavorato davvero bene, senza intoppi. Spero molto in questo mese tondo in Terra del Fuoco per mettere a fuoco la condizione. Salterò Soelden, quindi il debutto avverrà il 14 dicembre, nella discesa americana di Beaver Creek».

Gli anni passano – la prossima, per lei, sarà ben la quindicesima in formazione azzurra –, restano ormai pochissimi gli appuntamenti nelle manifestazioni a carattere poliennale. «Nelle grandi rassegne, finora, ho solo sfiorato una medaglia: quarta in combinata nei Mondiali di Cortina del 21 e quinta in discesa nelle Olimpiadi di Pechino del 22: sarebbe bello chiudere la carriera con almeno un podio. Per quanto riguarda i Giochi di Milano-Cortina del 2026, è chiaro che mi piacerebbe moltissimo esserci. Però il percorso introduttivo è ancora lungo ed è ancora presto – termina – per fare un pensierino anche a quest’appassionante traguardo».

Paolo Valenti

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