Sport / Sondrio e cintura
Domenica 26 Giugno 2016
È Romano a trovare il guizzo vincente
Il portacolori del Team Biemme fulmina il compagno di fuga Zen e chiude primo ad Aprica. Patron Mevio soddisfatto: «Peccato aver dovuto rinunciare al Gavia, ma tutto è andato nel migliore dei modi»
Nel “corto” (85 chilometri con 1.850 metri di dislivello) dopo 26 km di gara è transitato per Monno “celato” in settima posizione, con 47’38” di pedalate nelle gambe; ma dopo altri 40 km era in testa e lo è rimasto fino al traguardo di Aprica che ha fatto suo in 2h58’30”.
Il portacolori, Master 3 del Team Trapletti La Place, Niki Giussani, ha così iscritto il suo nome tra i vincitori della Campionissimo 2016, la Granfondo Internazionale di ciclismo su strada disputata ieri all’Aprica e (molto ampi) dintorni. E con lui, a destra Francesco Avanzo, elite del Bren Team Trento in ritardo di 1’51” e a sinistra, in ritardo di 2’12” Davide Spiazzi (Ma1, Total Speed). Il primo a Monno era stato Enzo Gnani (Ma2, Gnani Bike), ma alla deviazione per l’Aprica Giussani ha messo il “turbo”. Il tempo di respirare “profumo di arrivo” e il podio è stato, nell’ordine: Giussani, Avanzi, Spiazzi. In campo femminile la svizzera Alessia Villa, D1, giunta 45a stata la prima “rosa” al traguardo in 3h35’24”, la seconda è stata Barbara Marangon (ma prima di categoria D2) giunta 59a in 3h41’25”; terza Natalia Glowa (D1, Ciclotech Frascati), 61a assoluta.
Nel mediofondo vittoria solitaria invece per Davide Lombardi (S. Ginese) che ha chiuso in 3:36:30 la sua faticata ciclistica con un vantaggio di 3’10” sul tiranese della Viesse Rotopress, Federico Brevi, con completamento del podio 32” al tagliare del traguardo da parte di Andrea Pontalto (Alè Cipollini Galassia). Un master 1 che ha messo in riga due Elite, con un M4 di grande vitalità, Graziano Paris, finito in quarta piazza, anche se con un ritardo importante dalla vetta: +7’22”. Nella femminile grande impresa della svizzera Orenos Laila, D1 della Innomat, che ha chiuso 49a assoluta in 4:11:24. la sua grandezza: 42’44” di distacco alla seconda, la D1 della Solura, Silvia Porcini e 50’07” alla D2 brasiliana Juliana Cerize. Il 357° assoluto, ma con ancora quattro italiani alle spalle, il giapponese Wie Siang Khoo, M3 col tempo di 6:32:42.
Ma il più atteso al traguardo, forte anche della “scampagnata” tra doppio Mortirolo e Santa Cristina, il granfondo (175 chilometri, 4.500 metri di dislivello) ha trovato il suo re in Domenico Romano (M3, Biemme Garda Sport) che ha “fulminato” sul tappetino dei chip il compagno di fuga Enrico Zen (M1, Beraldo Greenpaper Biomin) per 3 soli secondi (dopo quel po’ di pedalata); 4:29:15 Romano, 4:29:18 Zen. A 28” poi si è accomodato il terzo, l’Elite Andrea Pirovano (Morotti).
A mezzanotte e mezza, tra sabato e domenica, era ancora lungo via Roma con la bomboletta spray a tracciare le griglie. Nel pomeriggio ha disseminato di deviazioni tutta l’Aprica dando vita a un immenso villaggio di accoglienza, con, in mezzo, inizio e partenza della gara e chissà quant’altro: Vittorio Mevio, il coordinatore del Gs Alpi che c’è dietro a tutto questo movimento. «Finisco le premiazioni, dammi un quarto d’ora!» il suo esordio e infine il bilancio: «per essere il 17° anno che promuoviamo questa gara (quest’anno pure con 31 atleti del Paese del Sol Levante, direi non male; sfinito ma soddisfatto. Peccato aver dovuto rinunciare al Gavia per il Ruinon (pericolante) ; abbiamo fatto fare due volte il Mortirolo (di qua e di là, Monno e Mazzo, nel medio e nel lungo) ma alla fine tutto è andato a meraviglia. Contentissimi i giapponesi: critici in un modo mostruoso, ma non si sono risparmiati sui complimenti».
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