Sport / Lecco città
Mercoledì 20 Dicembre 2017
Draghetti non ha dubbi:
«Ho scelto Lecco per fare bene»
La seconda punta ha lasciato una piazza ambiziosa come quella di Casale per vestire il bluceleste - «In Piemonte c’erano troppi problemi. Qui il gruppo mi sembra molto unito, voglio dare il massimo per la rimonta»
Di nome non fa “Cerutti Gino”, ma, come nella vecchia canzone di Gaber, lo chiamano comunque “Drago”.
Lui, Gianluca Draghetti da Medicina, in provincia di Bologna, rinnova la tradizione dei giocatori emiliani e romagnoli degli ultimi dieci anni (Aldrovandi, Buda, Simone Cavalli, Gadignani, Bernini…) al Calcio Lecco, che si era un po’ persa nel tempo. Il classe 1993, nato a Castel San Pietro (nota a tutti per lo sbocco dell’autostrada A1, durante le file estive), è nato calcisticamente a Medicina, squadra del paese nella quale ha militato fino ai 12 anni. Dopo ha frequentato le giovanili del Bologna fino ai 18 anni imparando molto, soprattutto nei due anni di Primavera, alla corte di allenatori come Pioli e Bisoli con i quali è andato anche in ritiro.
Quindi due esperienze in C2 e C1 alla Giacomense (ora Spal), e l’anno dopo in C1 al San Marino. Tre anni in D ad Arzignano Chiampo, Derthona e l’anno scorso a Grosseto. Quindi, da quest’estate, l’esperienza in una squadra ambiziosa come il Casale.
«Sono andato via perché là è nata male, la stagione. Io ho avuto un’infiammazione al tendine del ginocchio. Sono arrivato e mi sono subito fatto trovare con questa infiammazione e lì hanno pensato che fossi malato già da prima, cosa che non era. Sono rientrato a ottobre ma non mi sono trovato benissimo, neanche come ambiente. Per cui ho colto al volo la possibilità di venire a Lecco».
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