Di Nunno: «Un campionato così lo sognavamo da tanto tempo»

Il vicepresidente Gino a tutto campo e non solo sul buon momento del Lecco. «Le promozioni sono tese a riavvicinare le persone allo stadio, non certo per fare cassa».

Tutti allo stadio. Il grido è uno solo e a lanciarlo è il vicepresidente Gino Di Nunno. Contro la Virtus Verona, venerdì alle 14,30, prima giornata del girone di ritorno, il vice del patron vuole cominciare con il “botto”. Tre punti, naturalmente. Ma lo vuole fare per regalarli ai tifosi che sempre di più si stanno avvicinando alla causa bluceleste. I mini abbonamenti che sono stati pubblicizzati lunedì sono solo una parte dei “regali” che andranno al pubblico lecchese.

«Venerdì venite allo stadio perché faremo delle iniziative ancora “top secret” - rivela -. Posso solo anticipare che ci sarà un bello striscione per festeggiare i 110 anni del Lecco, la squadra di questa città. Anche la divisa di gioco, quella da gara, sarà a sorpresa, celebrativa. Ci saranno tutti i ragazzi delle giovanili sugli spalti… E se abbiamo riaperto la campagna abbonamenti è per cercare di avvicinare il più possibile le persone alla squadra della loro città. Non abbiamo nessun fine economico».

«La città sia compatta sugli spalti»

Visti i prezzi, in effetti, da saldo post natalizio, c’è da credere al vicepresidente. Con il mini abbonamento da dieci partite si spenderanno 4 euro per la Curva Nord e comunque poco in tutti i settori. Il settore più costoso è la Tribuna d’Onore con 25 euro a partita di media.

«Le promozioni sono tese a riavvicinare le persone allo stadio, punto - precisa Gino Di Nunno -. Non certo per fare cassa. Anche venissero in tantissimi, l’aiuto economico alla società sarebbe quello che è… Ma comunque ci terremmo a vedere lo stadio sempre più pieno perché sarebbe un bel segnale per Lecco e i lecchesi. La squadra è unita, compatta, coesa. La città deve esserlo sugli spalti».

Molto, però, dipenderà dal mercato. L’entusiasmo i tifosi lo prenderanno da lì. Dopo la partita del 23 dicembre ci si rivedrà, per la seconda di ritorno, l’8 gennaio alle 14,30 a Crema contro la Pergolettese.

«Una punta entro l’8 gennaio»

E Di Nunno spiega: «Stiamo lavorando insieme al mister per migliorare la squadra. Manca essenzialmente la prima punta e la stiamo valutando; cercheremo di averla già dopo le feste natalizie, per l’8 gennaio. Dobbiamo trovare una punta con le caratteristiche che vuole Foschi. Non la classica punta statica, insomma. Non ragioniamo da soli, ma a due-tre teste». Ovvero Foschi e Malgrati insieme a Gino Di Nunno.

Ma quanto ci crede la famiglia Di Nunno in una fantastica e insperata rincorsa alla serie B? «Non si sa da quanto sognavamo un campionato così. E, lo dico, sognare non costa niente. La strada è lunga e molto tortuosa, del tutto incerta, ma faremo sì che il sogno possa continuare di partita in partita, senza pensare a quel che sarà più avanti. Il gruppo è coeso, la squadra bella compatta, vediamo di toglierci qualche soddisfazione. E poi faremo i conti alla fine».

Quattro campionati in serie C, ma sempre in crescendo, se le premesse del girone d’andata saranno confermate: «Oltre alla fortuna ci vuole gente che ne capisca. Calcio l’abbiamo sempre masticato, ma ci siamo circondati delle persone giuste. Io ho una grande passione per il calcio: ora pratico due volte a settimana il calcetto e altre due serate le dedico al paddle, ma prima ho sempre giocato nei dilettanti, fino alla Prima Categoria, a Cormano. Ero un play di centrocampo, dai piedi buoni. Alla Maldonado, visto che sono piccolino».

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