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Lunedì 22 Luglio 2024
Di Nunno torna subito nel calcio: sarà il presidente della Baranzatese
Non è scomparso. Anzi, rilancia. Seppur da un piccolo paese vicino alla “sua” Cormano, Baranzate (distante sette chilometri di auto). Stiamo parlando di Paolo Leonardo Di Nunno fino a poche settimane fa presidentissimo del Lecco. Gran conquistatore della serie B e al contempo “affossatore” delle speranze di salvezza nella stessa Cadetteria (con i figli, però, al comando insieme al diesse Fracchiolla). Insomma, come sempre è stato per lui, dalle stelle alle stalle e viceversa. Personaggio controverso, scorbutico, sempre sopra le righe, ma che i tifosi del Lecco non dimenticheranno mai. E lui continua a far parlare di sé, perché oggi annuncia: “Presto sarò il presidente della Baranzatese 1948, che milita in Promozione. Sarò un presidente “senza portafoglio”, nel senso che non gli darò un euro. Li ho lasciati tutti a Lecco, a partire dal Comune che ha approfittato del mio buon cuore per vedersi rifare lo stadio gratis. Anzi, con due milioni di euro miei… Alla fine a Lecco non verrò più e me ne starò qui a Cormano. E poi a Baranzate dove hanno deciso di affidarmi la presidenza, lì mi vogliono tutti”.
Di Nunno, che ha tirato un po’ il fiato dopo tutte le polemiche del finale della scorsa stagione, sta per andarsene in vacanza nella sua casa in Liguria, ma di sicuro non ha smesso di pensare al Lecco. È rimasto scottato ed è molto deluso, lui sottolinea soprattutto dal Comune, ma in fondo pensa ancora, e forse ci penserà sempre, al Lecco. “La mia speranza è che possa fare bene, anche se non vedo grandi manovre di mercato. Però so che il nuovo presidente ha tante spese”.
Anche se, su questo tema, l’ex patron non si sbilancia e non fa cifre. Però fa sapere che l’operazione ha impegnato la nuova proprietà. Da altra fonte, invece, si apprende che il presidente Aliberti si sarebbe accollato le spese rimaste del rifacimento dello stadio oltre a una “buonuscita” da parte di Di Nunno, questa però di importo nettamente inferiore. Se, com’era stato detto dallo stesso Di Nunno, mancava circa un milione di euro da corrispondere ai fornitori, si può ipotizzare che l’intera operazione sia vicina a 1,3 milioni di euro per la cessione della società dai Di Nunno agli Aliberti. Il che risponde anche alle esigenze di “spending review”, o di semplice accortezza, che la nuova società sta utilizzando sul mercato. Per ora un mercato abbastanza silente, anche se c’è tempo fino al 31 agosto per concludere le operazioni e, soprattutto, Baldini vuol confrontarsi in Coppa Italia per capire cosa abbia davvero in mano e aggiustare il tiro in corsa. Fatto sta che, per ora, nessun attaccante “di grido” sarà ingaggiato finché la situazione degli uscenti (Ardizzone, Mangni, Louakima, in primis) non si sarà risolta.
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