Dervio ritrova Petilli
«Il mio Giro d’Italia?
Esperienza fantastica»
Il debuttante della Lampre-Merida si racconta. «È stata una bella sfida che mi tornerà utile per il futuro. Ho corso in una squadra forte e unita. Nibali? Un grande»
È finalmente rientrato nella “sua” Dervio il ciclista neo-professionista Simone Petilli reduce dal suo primo Giro d’Italia. Tre settimane difficili che il portacolori della Lampre-Merida, 23 anni il 4 di maggio poche ore prima del via della corsa “rosa”, ha interpretato con impegno e autorità.
«Finalmente a casa - dice sorridendo Simone - mancavo da un mese perchè prima del Giro d’Italia ero stato in preparazione a quello di Turchia. Sì sono contento di essere a casa».
L’analisi della corsa
Andiamo ad analizzare il Giro di Simone, al di la di un 77° posto finale - a 3 ore 23’ e 8” dal vincitore Vincenzo Nibali -, che va preso con le pinze in virtù delle strategie di squadra per un debuttante.
«Sono convinto, senza presunzione - parla chiaro Simone - di aver disputato un buon Giro, da sufficienza, cercando di dare un aiuto alla mia squadra per quello che in realtà potevo dare in una corsa di tre settimane, durata che non avevo mai testato. Devo dire che un poco di rammarico c’è perchè dopo la mia bella prova all’Alpe di Siusi ho cominciato ad avere problemi con un lieve stato influenzale e un forte raffreddore. Avrei voluto nell’ultima settimana mettermi in mostra magari con qualche attacco in salita ma le condizioni non me lo hanno permesso e volevo arrivare sino alla fine. È stata una bella sfida che mi tornerà utile per il futuro. Ho corso in una squadra forte e unita. Nibali? Un grande».
L’intera intervista su La Provincia di Lecco di martedì 31 maggio
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