Sport / Sondrio e cintura
Sabato 29 Giugno 2013
Da Livigno ai Campi Elisi
La rincorsa di Quinziato
Il bolzanino al via del Tour de France dopo il ritiro in Alta Valle
«Punto a centrare il successo nella cronometro a squadre»
Livigno chiama il Tour de France e Manuel Quinziato risponde.
Oggi dalla Corsica scatterà la 100a edizione della Grand Boucle e tra le 22 squadre al via ci sarà anche la Bmc, il team statunitense di capitan Cadel Evans nelle cui fila milita anche il bolzanino Manuel Quinziato.
Un Quinziato che anche quest’anno per preparare al meglio l’evento francese ha scelto la quota di Livigno quale sede di allenamento, tre settimane intense durante le quali Quinziato ha avuto modo di pedalare al fianco dell’ex compagno della Liquigas, Elia Viviani.
Soddisfatto dello stage in altura terminato la settimana scorsa, Quinziato dall’Hotel Valtellina, suo quartier generale sin da quando era dilettante, si è detto pronto in vista del Tour de France, evento per il quale il vicecampione del mondo della crono a squadre,vestitrà i panni di gregario.
«Per il Tour abbiamo un squadra che punta alla classifica generale con tre campioni di primo piano quale Cadel Evans vincitore del Tour nel 2011, Tejay Van Garderen che lo scorso anno vinse la maglia bianca di miglior giovane e Philippe Jilbert il Campione del Mondo in carica che proverà a vincere qualche tappa. Il resto della squadra, me compreso, sarà quindi a loro completa disposizione, non abbiamo velleità personali al di fuori della cronometro a squadre che ci piacerebbe comunque vincere».
Evento sportivo annuale più importante al mondo, che quanto a visibilità viene dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio che si disputano ogni quattro anni, il Tour de France resta il traguardo massimo per ogni corridore: « Attorno al Tour c’è una attenzione mediatica con il conseguente giro d’affari enorme, basti pensare che la carovana pubblicitaria che precede il tour misura 15 km. Per tre settimane per noi atleti, ogni giorno è come vivere un Campionato del Mondo per non parlare dell’emozione di pedalare sui Campi Elisi, una cosa che ci fa dire che bello poter fare questo lavoro del ciclista».
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