Sport / Sondrio e cintura
Martedì 27 Febbraio 2018
Curtoni e l’Olimpiade mancata
«In superg potevo giocarmela»
Sci alpino, in recupero dall’infortunio la gerolese analizza le gare disputate a PyeongChang certa che avrebbe fatto bene
Elena Curtoni, azzurra dello sci alpino, è salita a Sondrio per ritirare giovedì scorso il Premio Panathlon come migliore atleta del 2017 e l’occasione è stata propizia per fare il punto sull’infortunio che le ha tolto la possibilità di confermare gli eccellenti risultati della stagione precedente e di vivere la sua prima esperienza olimpica.
«Sarebbe stato importante e divertente gareggiare in Corea a fianco di Irene – esordisce la 27enne gerolese –, purtroppo è andata così. Naturalmente ho visto in tv le gare più importanti e mia sorella mi ha confermato che era delusa della prima manche di slalom, mentre la seconda è stata buona e le ha permesso di risalire al decimo posto». «Per quanto riguarda le gare di velocità, in superg credo che potevo battermi per una medaglia e nel caso fossi stata convocata anche per la discesa, figurare più che degnamente».
Diverse azzurre hanno superato la trentina, tanto che si profila un cambio generazionale. «Sicuramente in proiezione delle prossime Olimpiadi. Anche se in parte le giovanissime stanno già arrivando, come nel caso di Bassino e Pirovano, quest’ultima anche lei infortunata». Pure nello sci i risultati olimpici sono arrivati più dalle donne. «Non credo sia un caso. La maggiore attenzione è sempre stata riservata ai maschi, per trovare i nostri spazi dobbiamo lavorare duramente, i risultati delle due ultime stagioni sono eloquenti».
In Coppa Elena ha fatto conoscenza con le due fuoriclasse americane. «Dal punto di vista umano, Lindsey Vonn è espansiva e mi ha fatto i complimenti in diverse occasioni quando ho ottenuto buoni risultati, la Shiffrin si isola molto per cercare concentrazione, è quasi inavvicinabile: a volte sembra quasi un robot». Elena ha abbandonato le stampelle il mese scorso, ma i primi passi sulla neve sono ancora lontani. «Se tutto andrà per il meglio, calzerò gli sci a giugno, per essere pronta per il raduno di fine mese. Certo, in vista dei Mondiali di Are dovrò dosare le energie e fra le tre discipline (superg, discesa e gigante) dovrò fare delle scelte. I due infortuni così vicini mi hanno intaccato il morale e ogni tanto mi pongo degli interrogativi. Conosco alti e bassi: certo la mia famiglia mi è molto vicina, però le motivazioni per rilanciarti le devi trovare soprattutto in te stessa».
Se questo è indubbiamente il periodo più tormentato della sua carriera, anche per i momenti più felici Curtoni junior non ha dubbi. «Il primo podio in Coppa del mondo nella libera di St. Moritz, è stato molto emozionante, anche perché l’ho ottenuto in libera, dove sono meno competitiva che nel superg. Sensazioni analoghe, sempre a St. Moritz, ho vissuto nel superg dei Mondiali 2017. In quel quinto posto ho cercato di mettere il meglio di me stessa».
Dopo due terzi posti e un secondo in Coppa a Crans Montana, Elena sogna il gradino più alto del podio. Nel circuito annuale oppure ai Mondiali del prossimo anno. «Non faccio preferenze – conclude – mi basterebbe assaporare dopo i tre podi il gusto della vittoria».
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