Sport / Valchiavenna
Mercoledì 23 Ottobre 2013
Cori offensivi e petardi
Polemiche dopo la partita
I sostenitori degli ospiti: «Chiavennaschi peggio dei napoletani»
La replica della squadra del Mera: «Tifosi che ci danno la forza»
Cinquecento spettatori e tanti cori dal primo ingaggio al dopo partita. Un tifo così a Chiavenna non si vedeva da anni e molto probabilmente rappresenta una delle esperienze più significative di tutta la provincia.
Le presenza dei vecchi striscioni “Alcool” e “Fossa dei beoni”, quelli degli anni d’oro dell’hockey chiavennasco, affiancata dalle bandiere e da centinaia di giovani convalligiani, è stata apprezzata dai ragazzi dell’Hockey club e dalla dirigenza.
Chiavenna in provincia di Sondrio è la città dell’hockey e la passione per questo sport è un elemento condiviso da moltissimo convalligiani, quasi un segno d’appartenenza e di identità.
«Nelle prime due partite casalinghe del campionato di serie B un grande supporto è arrivato dal nostro pubblico», sottolinea con soddisfazione il presidente Enzo Bonazzola al termine della sconfitta interna con l’Alleghe (4-7 il finale). «Grazie ragazzi: nonostante la sconfitta è comunque un buon risultato grazie a voi che ci date la forza per combattere fino alla fine. Grandi ultras del Chiavenna: come voi nessuno mai», aggiunge capitan Cristian Sciaini.
Non ci sono stati episodi violenti, ma alcuni cori offensivi e la presenza di petardi sugli spalti hanno reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine – contattate dalla dirigenza del Chiavenna - e hanno provocato evidenti malumori negli ospiti. I Carabinieri hanno concentrato la propria attenzione sulla presenza di una motosega – priva di lama – e su bottiglie di vetro e lattine in tribuna. Al di là del rumore e di alcune frasi poco eleganti, non si sono riscontrati problemi.
Nessun lancio e niente pericoli. Ma alla fine del match alcuni tifosi bellunesi hanno protestato sia per gli insulti ricevuti dai ragazzi in pista e dalle relative madri, sia per le condizioni dello stadio che, secondo alcuni, non sono apparse abbastanza sicure. Su un blog di tifosi, lunedì gli agordini ne hanno cantate di tutti i colori ai tifosi chiavennaschi. «Nonostante i ripetuti annunci totalmente inascoltati degli speaker, non è stato impedito l’ingresso all’interno dello stadio di mortaretti che possono risultare pericolosi. La motosega faceva un casino dannato. Sembrava di essere a Napoli la notte di Capodanno». Sono state inevitabili, vista la velocità con la quale viaggiano le informazioni in rete, le repliche dei tifosi chiavennaschi. Polemiche che probabilmente si trascineranno fino al match di ritorno.
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