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Giovedì 11 Febbraio 2021
«Con umiltà e cattiveria
il Lecco darà fastidio alle big»
Intervista con Domenico Fracchiolla, direttore sportivo bluceleste. «Ci sono squadre più attrezzate e più forti. Servirà avere sempre fame».
Domenico Fracchiolla ha un solo scopo: sgonfiare la bolla d’entusiasmo che, se esplodesse, farebbe lo stesso effetto dell’andata, ovvero due punti in cinque partite. Sgonfiando e facendo uscire poco a poco la carica positiva, senza giocarsela tutta in una volta, invece, sarebbe il modo migliore per vedere un Lecco che si diverte fino alla fine. Chiediamo al diesse se sia davvero così.
Fracchiolla, l’altra sera si è scritta la storia. E adesso?
Ora dobbiamo continuare a essere un fastidio per le grandi squadre. E per farlo dobbiamo continuare a essere umili come nel derby. È l’unica arma, insieme alla cattiveria che stiamo mettendo nelle ultime gare. Abbiamo fatto due punti importanti su un campo difficile, contro Albinoleffe e Giana, e quella cattiveria è uno degli elementi più importanti che ho trovato anche nel derby. Ci sono squadre più attrezzate e più forti di noi come Alessandria, Como, Alessandria, Carrarese e Novara, classifica a parte. Non dimentichiamo che eravamo tra gli ultimi, la scorsa stagione, e ora siamo tra le prime. Però dobbiamo avere sempre questa fame per compensare il gap…
Come si spiegano queste trasformazioni? Male contro la Giana, benissimo contro il Como…
Invece quel punto contro la Giana ha dato un segnale importante su un campo ai limiti della praticabilità. Tutte fanno fatica su quel campo ma noi di più, visto il nostro gioco. Poi siamo stati sfortunati ad affrontare Albinoleffe e Giana in quel periodo: sono state avvantaggiate dal campo e dai risultati che avevano fatto prima di incontrarci…
Veniamo al derby.
Con il Como è stata una partita difficile ma giocata bene. Ma non eravamo diversi da quelli visti a Gorgonzola. Ogni partita dà indicazioni e da quelle bisogna costruire il percorso. Per me la gara con la Giana ha dato delle indicazioni importanti per fare la gara che abbiamo fatto con il Como. Solo con la Lucchese dobbiamo recriminare: l’abbiamo pareggiata per colpa nostra.
Come siete usciti dal periodo “grigio”?
Abbiamo un gruppo che al di là delle capacità tecniche, che sono inferiori ad alcune squadre che ci stanno davanti e ad altre che ci stanno dietro, la qualità più importante è aver ragazzi maturi, con una buona cultura, che capiscono i momenti e si sanno correggere. Non è comune a tutti i gruppi.
Mister D’Agostino è stato mai considerato realmente in discussione?
Mai. La forza di questa società è sempre stata blindare l’allenatore e stargli vicino. Bisogna riconoscerlo al “pres” Paolo Di Nunno e al direttore generale Angelo Maiolo che hanno aiutato il mister e l’hanno sorretto. Ora dobbiamo continuare per non far sì che una partita, seppur importante, storica, sia un episodio isolato. Dobbiamo essere un “fastidio”… per tante squadre (in realtà la frase che pronuncia è decisamente molto più colorita..., ndr).
Quali sono i pericoli dopo una partita del genere?
L’eccessiva esaltazione. Che non dobbiamo avere. Questo gruppo ora deve dimostrare che a distanza di un girone ha tratto i giusti insegnamenti per poter gestire il post derby. Sappiamo cosa abbiamo passato dopo la vittoria dell’andata, con cinque partite senza vittorie (tre sconfitte e due vittorie), prima di quella contro il Novara. Dobbiamo trarre insegnamenti positivi da quel periodo. Non dobbiamo ripeterlo. La lezione dovremmo averla imparata… Tutti sanno da dove veniamo, che campionato mediocre abbiamo fatto lo scorso anno. In molti l’anno scorso non hanno fatto bene. Ora dobbiamo fare bene e riscattarci. Spingere sull’acceleratore e stare uniti
Renate e Como sono imprendibili? O meglio pensare ad Alessandria e a chi ci sta dietro?
Dobbiamo dare fastidio a tutti senza guardare la classifica. Partita dopo partita. La classifica si guarda solo il 25 aprile. Voglio una squadra cattiva, aggressiva, intensa, che non abbia paura di giocare e vincere anche in trasferta. Dobbiamo vincere anche in trasferta. Non vinciamo da troppo tempo fuori casa. Ma senza mai guardare la classifica. Non l’abbiamo mai fatto e non lo faremo neanche ora. Sono altri che devono pensare a vincere il campionato… hanno speso molto più di noi.
Sia Masini sia Azzi sono così buoni come sembrano? Un mercato di riparazione “vero”.
Avevamo l’obiettivo di migliorare la squadra dal punto di vista della forza e dei centimetri. Sono ragazzi giovani come Masini, (classe 2001, ndr), e non vecchi (1994, ndr) come Azzi, ma si vedranno nelle prossime gare. Li aspettiamo per capire se riusciranno a dare continuità a queste prestazioni. Un po’ come tutta la squadra.
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