Ciclismo / Lecco città
Venerdì 04 Giugno 2021
Questo Petilli è sempre in Giro
«Dopo l’Italia ecco la Svizzera»
L’atleta di Colico è reduce dalla partecipazione alla corsa rosa. «Mi do una sufficienza risicata perché l’obiettivo era vincere una tappa».
Archiviato il Giro d’Italia con la 44apiazza nella classifica generale, torna a sudare sui pedali il 28enne corridore di Colico, Simone Petilli.
Da domenica al 13 giugno, il portacolori dell’Intermarchè Wanty Gobert Matèriaux sarà infatti ai nastri di partenza del Giro di Svizzera: otto tappe in cui lui cercherà di onorare al meglio la sua partecipazione alla rassegna elvetica.
«Sinceramente - afferma Simone - non mi sono posto obiettivi particolari per questa competizione e così vivrò semplicemente alla giornata. Attenzione questo non significa che me ne starò buono in gruppo, perché dovesse capitare la giornata sì, allora non mi tirerei certamente indietro».
Possiamo sostenere dunque che il Giro di Svizzera si tratta di una sorta d’allenamento in vista del campionato italiano su strada in calendario domenica 20 giugno nella Bellaria Igea Marina-Imola di 225 km al termine dei quali verrà assegnata la maglia tricolore? «In un certo senso potrebbe essere, anche se io Svizzera come ho già anticipato, se mi capitasse l’occasione buona, non la lascerà certo scappare. Per la gara che assegna il titolo tricolore c’è tempo ma, devo riconoscere molto onestamente che anche lì non avrò particolari obiettivi. Dopodiché, si tratta pur sempre di una gara di un giorno, dove tutto può accadere e se fossi in condizione di sferrare la zampata giusta, non me lo farei certamente dire due volte».
Tornato al Giro d’Italia dopo quattro stagioni, Petilli analizza le sue prestazioni alla corsa rosa. «Io mi darei un 6, una sufficienza risicata - spiega -. Vero ho colto un buon ottavo posto di tappa e in altre ho cercato di movimentare le acque, ma speravo di poter lasciare il segno almeno in una frazione. La classifica generale non l’ho mai guardata, mi interessava un successo di tappa, o almeno andarci vicino. Mi auguro ci possa essere un’altra occasione.. Dite che ho rimontato dalla 136a alla 44a posizione? Bene, la sufficienza me la sono meritata, ma la generale non mi interessava e quindi non sono pienamente soddisfatto di ciò che sono riuscito a fare».
Insomma, la stagione è ancora lunga per tirare le somme e tracciare un bilancio definitivo, ma una cosa è certa: tornare a respirare l’aria del Giro d’Italia a distanza di quattro anni è stato motivo di grande orgoglio come sottolinea ancora lo stesso Petilli.
«Normale che per un italiano la corsa rosa sia il top e mi auguro di poterci tornare in futuro - sostiene-. Un’emozione particolare, diversa da ogni altra competizione. Ambivo a qualcosina in più ma globalmente sono abbastanza soddisfatto di come è andata».
Attendiamolo quindi all’opera al Giro di Svizzera una breve corsa a tappe in cui non tutti i big del ciclismo internazionale saranno presenti, ma pur sempre una rassegna importante, dove mettersi in luce non sarà semplice. Staremo a vedere Petilli giocherà le proprie fiches.
© RIPRODUZIONE RISERVATA