Lecchese itinerante, Pozzi è Europeo
«E adesso sogno il gruppo olimpico»

Facciamo conoscenza con il diciannovenne campione continentale Under 23. «Sono partito dalla Moto Guzzi, poi Canottieri Lecco e Tritium». Ora il College Remiero di Pavia.

Alessandro Pozzi ha conquistato la scorsa settimana ad Hazewinkel in Belgio il titolo europeo Under 23 in quattro di coppia pesi leggeri, la stessa specialità che l’anno scorso gli aveva dato l’argento continentale. Giusto il tempo di tornare a casa e riceve la notizia della conferma di ammissione al College Remiero di Pavia. Doppia vittoria, dunque, per Alessandro, nato ad Erba il 24 ottobre 2002, ma venuto ad abitare a Lecco sin da piccolo e dove è cresciuto e ha studiato , raggiungendo il diploma al liceo artistico.

«Grazie a Moioli e Gilardoni»

«Adesso sono al secondo anno di Scienze politiche all’Università di Pavia - spiega - e riesco a conciliare con profitto lo studio con il canottaggio. Il mantenimento per il secondo anno della borsa di studio mi aiuta molto, permettendomi di continuare a svolgere sia lo studio sia il canottaggio».

Per quanto riguarda Alessandro Pozzi ora in maglia azzurra, ha iniziato a remare nel 2013 alla Moto Guzzi sotto la guida attenta di Giuseppe Moioli, che aveva colto subito al volo le potenzialità del ragazzo e si è prodigati ad affinare le sue qualità.

Dopo Moioli, a prenderlo sotto la sua ala è stato l’undici volte campione del mondo bellagino Daniele Gilardoni e ora la duttilità e l’intelligenza di Alessandro hanno fatto il resto, portando all’esplosione di grandi risultati.

Sei partito dalla Moto Guzzi e con tutte le società storiche che ci sono sul nostro lago, come mai sei andato alla Tritium di Trezzo d’Adda? «È presto detto. Ho iniziato con Moioli alla Guzzi e con lui mi sono subito appassionato al canottaggio, imparando molto dalla sua grande esperienza. Poi sono passato alla Canottieri Lecco ed è lì che ho incontrato Gilardoni, che mi ha seguito sin dall’inizio. Nel 2020, Daniele è andato al allenare alla Tritium e l’ho seguito».

Lecco, Trezzo d’Adda e Pavia: come organizzi la logistica degli allenamenti? «Sono quasi sempre a Pavia e mi alleno al Cus, alternando lo studio al canottaggio. Nei fine settimana tutta la squadra con Gilardoni va ad allenarsi all’Idroscalo di Milano e io vado con loro. Oppure restiamo tutti in canottieri a Trezzo».

A chi dedichi il titolo europeo? «Alla mia famiglia, alla mia canottieri, al mio trainer. Ma soprattutto alla città di Lecco, che da troppo tempo non ha un campione di canottaggio. Sotto questo aspetto, Mandello è molto più avanti».

«Il Mondiale sfumato»

Quali sono i tuoi programmi? «Vincere il Mondiale Under 23 l’anno prossimo. Purtroppo non ne ho avuto l’occasione quest’anno in cui il campionato del mondo si è svolto a Varese, alle porte di casa. Avrei dovuto partecipare perché ero stato selezionato, ma nel corso del raduno non sono stato bene e non sono riuscito a superare i test di selezione degli equipaggi ed ho dovuto rinunciare. Mi è spiaciuto tanto ed è per questo che intendo a rifarmi nel 2023».

In prospettiva futura hai qualche sogno nel cassetto? «Sicuramente: entrare nel gruppo olimpico. Lo so che è molto difficile pensare a Parigi 2024 perché sarà l’ultima volta per i pesi leggeri e, tra l’altro per una sola barca - il doppio - dove sono già in tanti a giocarsi un posto. Però sognare non costa nulla e solo entrare nel gruppo significa avere a portata di mano tante occasioni in più».

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