Calcio / Lecco città
Domenica 06 Giugno 2021
«Pronti a ripartire,
ma serve un aiuto»
Il direttore generale del Lecco Angelo Maiolo conferma le difficoltà e l’intenzione di Di Nunno di proseguire. «Abbiamo pagato tutti gli stipendi, ma la squadra non è ancora iscritta: adesso tutti devono fare la loro parte».
Angelo Maiolo, direttore generale, conferma le difficoltà societarie ma ribadisce anche la disponibilità ad andare avanti della famiglia Di Nunno. Parte da lontano, il confermato direttore generale: «La società è felice di comunicare che dopo tante sirene il nostro direttore sportivo ha scelto ancora una volta il Lecco. Ha fatto bene l’anno scorso, non lo dico io ma lo dicono i fatti. Ho assistito personalmente a chiamate di squadre blasonate, ma con la sua firma il direttore sportivo ha dimostrato che il blasone del Lecco è il più grande di tutti. Vorrei però ringraziare la famiglia Di Nunno perché è chiaro che il presidente, il vicepresidente, l’amministratore, hanno voluto ancora confermare il loro impegno».
E qui si apre un mondo di dubbi e di certezze: « È vero che club ripartirà, ma è giusto che chiunque voglia e possa dovrebbe dare una mano perché la società è in grande difficoltà. Io per primo, il diesse e i giocatori, hanno dato una piccola mano al presidente sugli stipendi. Non so chi paga maggio e giugno in anticipo come ha fatto la famiglia Di Nunno. È un vanto del presidente. Abbiamo pagato tutti gli stipendi. Anche a chi è andato via. Le casse sono vuote, però. Se non sono a zero, quasi». Maiolo pensa a voce alta: «È vero che le aziende sono chiuse. Riapriranno, ma andremo a luglio con i primi incassi. E sta dimostrando per l’ennesima volta che si impegnerà lo stesso. Il mio però è un grido di dolore: tutti devono fare la loro parte per aiutare il presidente. Questa volta non diciamo cose tanto per dirle. La squadra in qualche modo sarà iscritta, ma questa volta il presidente fa fatica vera. Non è vero che il presidente vuole i soldi per sé: il presidente vuole soldi da investire nel calcio Lecco. Chi può, chi vuole, è ben accetto. Non guardiamo le quote. Non ci vuole il nababbo che dà chissà quali cifre. Ma ci vuole un segnale».
Il diggì bluceleste comunica che la palestrina sotto la tribuna del Rigamonti-Ceppi è ferma: «Ci siamo fermati. I giocatori possono andarci ad allenarsi, ma le vetrate esterne non le stiamo facendo. Abbiamo pagato tutto il resto, ma dovremo aspettare per queste vetrate. Non lo dirò più: se c’è qualche persona che tiene ai nostri colori è giusto che, per quanto può e quanto riesce, dia una mano. Vi giuro che quest’anno il presidente ha speso molto. Siamo arrivati sesti, avremmo potuto arrivare quarti o terzi, ma se ho preso la parola è per dire che il presidente è ripartito, ma sta facendo una grande fatica: al momento non siamo iscritti. Ce la faremo? Penso di sì, ma non è mai successo prima che tardassimo a iscriverci».
Guardiamo oltre. Che squadra si farà? Maiolo è molto chiaro sul punto: «Conoscete il presidente Di Nunno. Difficile che parta per non vincere. Dopo tutto quel che ho detto, sono certo che lui non partirà per mantenere la categoria. Chiaro che il diesse lavorerà per trovare i giocatori migliori. Ma il problema è che vogliamo migliorarci e migliorare l’annata scorsa. Ringrazio D’Agostino e il suo staff, ma un po’ di rammarico c’è. Vogliamo arrivare a obiettivi più grossi di quelli della scorsa stagione. Ma è chiaro che il budget sarà quello: Fracchiolla non avrà palate di soldi».
E l’allenatore? Cosa si farà? «Penso che sarà un allenatore giovane, con le idee chiare, che dia grinta, voglia. Anche D’Agostino aveva queste caratteristiche. E di sicuro non punteremo su esperienza e altre caratteristiche del genere. Ci vuole fame e ambizione».
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