Calcio / Lecco città
Martedì 14 Settembre 2021
Marzorati: «Lecco,
devi soffrire meno»
Giocatore di grande esperienza, il difensore bluceleste analizza il successo contro la Giana Erminio. «Siamo rimasti con il freno a mano tirato sotto porta senza chiudere la partita. E così alla fine abbiamo rischiato».
Lecco che vince non si cambia. E così sarà dura persino per Celjak, Ganz, Morosini, ma anche per gli esordienti della prima giornata Kraja e Lakti entrare, o rientrare, nell’undici di partenza. Poco male. Quando il morale è alto e la squadra vince, si può assolutamente cambiare le carte in tavola senza problemi. E, poi, quando si vuole sapere com’è il polso della situazione, basta chiedere a Lino Marzorati, centrale difensivo di grandissimo valore e saggezza.
Dall’alto della sua ultradecennale esperienza da giocatore, lui “usma” subito che aria tira nello spogliatoio. E non lo smuove quasi nulla, fuori dal campo (sul terreno di gioco, invece, è meglio non farlo arrabbiare). È pacato, riflessivo, ma dice le cose che servono.
A cominciare dall’analisi della partita di sabato scorso a Gorgonzola contro la Giana. «Di sicuro è stata una buona prova da parte nostra - osserva -. Penso che non ci siano dubbi: il risultato è giusto. Avremmo potuto soffrire un po’ meno, questo sì. Abbiamo mosso davvero molto bene la palla, rispetto alle due prime gare di campionato. Ora arrivano due partite difficilissime e per questo non bisogna mollare né sedersi sugli allori. Come ha detto il mister, non abbiamo fatto nulla».
Ora arrivano due test di maturità. Il primo domenica alle 17,30 contro la Feralpisalò e poi, domenica 26 settembre, a Trieste contro la Triestina. Due pretendenti se non alla vittoria diretta del torneo, sicuramente a un posto al sole in classifica.
«L’anno scorso era questo il nostro problema: giocare bene contro le grandi e perdere con le altre - fa presente -. Dobbiamo invertire il trend, o meglio, giocare allo stesso modo, ovvero bene, sia con le grandi che con le piccole e affrontarle tutte alla stessa maniera. Ma questo si ottiene solamente crescendo in allenamento e quindi in partita. A Gorgonzola, non abbiamo preso gol nei minuti finali come successo contro la Pro Vercelli negli ultimissimi minuti, ma avrebbe potuto capitare perché se non chiudi le partite, nella sofferenza finale ci sta che prendi un golletto. Sabato scorso purtroppo siamo rimasti con il freno a mano tirato sotto porta».
Intanto, però, c’è da godersi, oltre ai tre punti, la scoperta di un giovane come Tordini che si è confermato anche a Gorgonzola, dopo la doppietta d’esordio contro il Legnago. «Tordini ha una grande qualità: è umile - taglia corto Marzorati che di attaccanti se ne intende - . Certo, vuole “arrivare”, ma ci sta dando una grossa mano, e se sapremo non mettergli fretta o pressione, farà bene. Non deve essere discontinuo. Non glielo voglio augurare, naturalmente, ma non bisogna esaltarlo troppo perché ha tutto il tempo per dimostrare di essere bravo».
Intanto si apprezza ancora di più la vittoria contro la Giana perché secondo Marzorati non sarà facile per nessuno vincere a Gorgonzola: «È stata comunque dura perché sulle palle alte in area erano bravi a fare schemi. Anche sulle rimesse laterali. Non bisogna sottovalutarli. Mi aspettavo solamente un po’ di più davanti in manovra.. Ma la Giana rimane una buona squadra che lotterà fino alla fine e per fortuna noi l’abbiamo già incontrata. Con il freddo e il campo duro diventerà molto pericoloso venire a Gorgonzola a giocare».
Forse è stata quasi più bella la vittoria di sabato scorso rispetto a quella di Legnago proprio per la differenza che c’è tra le due formazioni: il Legnago gioca apertissimo (ne ha presi quattro anche con il Padova), e favorisce le squadre come il Lecco. Ma la Giana no. È sempre rimasta molto “coperta”.
«I quattro gol fatti contro il Legnago sono stati bellissimi ma sabato per fortuna ne è bastato solamente uno. Ci stiamo conoscendo e siamo una squadra nuova, con tante soluzioni. Quelli che sono entrati non hanno fatto rimpiangere quelli che sono usciti, a Gorgonzola. E sì, a me è piaciuta più l’ultima vittoria…».
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