Calcio / Lecco città
Mercoledì 03 Novembre 2021
L’intervento di Maiolo,
l’aggiustatutto del Lecco
Il direttore generale all’allenamento ha parlato con i giocatori e Zironelli e pare tornata la calma. «Il mister è una persona di alto livello, con i giovani scoperti da Fracchiolla sta facendo un ottimo lavoro».
E meno male che c’è (anche) Angelo Maiolo, il dg di un Lecco richiamato dal suo presidente, tanto generoso, quanto azzardato in certe esternazioni.
Meno male che c’è un direttore generale che, in barba a una decennale amicizia con il focoso patron bluceleste, lo sa contestare quando deve, e far ragionare. Così ieri, alla ripresa degli allenamenti, dopo il 2-2 con la Virtus Verona e la “slavina” delle dichiarazioni presidenziali si è presentato al campo con una parola di attenzione per tutti. Blucelesti in campo e in panchina.
Capitolo-Zironelli: «Lui è un uomo di alto livello – spiega il direttore -; non solo un allenatore bravissimo. Molto ligio. Nel lavoro, nel rispetto dei ruoli e nel suo modo di proporsi. Non solo: è bravo davvero. Avete visto i giovani che sta valorizzando nel Lecco? Sapete quanti gol hanno segnato gli under? Dodici reti. Nessuno ha fatto come noi. Il merito? È suo e di Fracchiolla che li ha presi. Ma vi do una notizia: è tutto rientrato. Nel senso che Di Nunno ha capito alcune cose e di certo si andrà ad affrontare la Juventus non con quell’alone di pesantezza del dopo-partita di domenica».
Il direttore del Lecco non parla, ma nell’entourage si vocifera che in una delle prossime sere, allenatore (Zironelli), direttore sportivo (Fracchiolla) e patron (Di Nunno padre) saranno a cena insieme per chiarirsi e magari mettere in atto nuove strategie. La sensazione è che, a pesare, sui ripensamenti presidenziali – oltre che l’oggettiva assurdità di certe affermazioni – sia stata anche la reazione della tifoseria. «Io ho ricevuto – continua Maiolo – tantissimi messaggi di solidarietà per il ds e l’allenatore. Non solo molti hanno anche mostrato di non accettare le critiche del patron, ritenute eccessive. Così oggi (ieri per chi legge.ndr), malgrado dovessi essere da un’altra parte, ho voluto andare agli allenamenti della squadra è ho parlato con alcuni di loro. Uno è Simone Ganz, che è rimasto molto male per le parole del presidente. A lui ho detto di restare calmo e di giocare come sa, che a noi va bene».
Prima di lui avevo parlato con Di Nunno. Gli ho spiegato che Simone non è un centravanti di manovra come Mastroianni, ma un attaccante veloce d’area di rigore. Essenziale in molte partite. Sono state ore difficili queste. Ricompattare l’ambiente dopo il pandemonio di domenica non è stato facile, ma credo che il gruppo-squadra abbia capito la situazione e non solo: ho detto loro che per quanto riguarda i pagamenti non ci sono e non ci saranno mai problemi. Si paga un mese per il precedente, come in tutte le aziende. Il paradosso vero? Tanti presidenti promettono di pagare e poi non lo fanno. Il nostro minaccia di non pagare e poi lo fa sempre. Questo la dice lunga su Di Nunno».
E poi Domenico Fracchiolla. Su di lui il dg conferma una stima incondizionata: «Ha costruito un’ottima squadra – dice -, perché conosce migliaia di giocatori, ruoli caratteristiche, difetti. Nel suo ruolo, pur essendo giovane, è il numero uno. Impossibile privarsi di uno come lui». Infine un occhio alla prossima – delicatissima – partita. Ad Alessandria contro la Juve Under 23: «Ho detto ai ragazzi – conclude Maiolo – di stare sereni. Al limite non importa nemmeno vincere o pareggiare. Importa che facciano una grande partita. Di quelle che si ricordano. La squadra fa gruppo e questo è importante». Cosa ho detto al patron? «Fra le altre cose gli ho ricordato della parabola di Zoff: due gol da 40 metri ai Mondiali del’78 e tante critiche. Poi nell’82, il Mondiale vinto».
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