Lecco, vittoria di cuore. Buona la prima per Valente: 2 a 1 sulla Pro Vercelli

Il Lecco ritrova i tre punti, ma soprattutto ritrova la voglia di combattere, di lottare su ogni pallone, di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Federico Valente aveva già fatto vedere in conferenza stampa di avere una grinta particolare. Ma poi bisognava dimostrarla anche sul campo e ieri è stata l’apoteosi non tecnica, ma della volontà. Il “volli, fortissimamente volli” del Lecco rischiava di infrangersi contro le capacità, superiori, della Pro Vercelli che, infatti, nel primo quarto d’ora fa correre i brividi sulla schiena a Valente e ai 2.500 del Rigamonti-Ceppi, mai così fedeli. Arriva una vittoria figlia della voglia del suo allenatore di dare una scossa e dei giocatori di smentire il coro della Nord che li definisce squadra “scarsa” (eufemistica traduzione del coro pittoresco della Curva).

Il Lecco della volontà, mai visto prima né con Baldini né, tantomeno, con Volpe, scende in campo subito per buttare palloni in tribuna, per cercare solo Sipos in avanti come perno di un inedito tridente di lottatori. Nessun vezzo tattico, nessuna finezza tecnica, ma solo quello che ci voleva: compattezza e voglia di superare l’ostacolo. Poi ci metti anche la fortuna, che nel calcio conta sempre, e la vittoria bluceleste è presto spiegata. Al 25’ primo tempo Rizzo esce male sull’anticipo di De Marino che lo auto punisce di testa. Questa è buona sorte perché fino a quel minuto il Lecco non aveva costruito niente di che mentre la Pro Vercelli almeno due volte, sempre con Comi, immarcabile, aveva costruito due palle gol nitide. Però sono le “sliding doors” del calcio. Tu non riesci a segnare e l’avversario ti punisce. Per una volta capita al Lecco di essere nella parte di chi va in avanti pur senza grandi meriti. Da lì in poi però emerge la voglia di combattere bluceleste, sospinta dalla voglia dei tifosi di vincere. Ruggisce il Rigamonti Ceppi che prima contesta poi sostiene la squadra a spron battuto. Ci si mette anche il mediocre arbitro Cappai di Cagliari che, facendo arrabbiare tutti, compatta l’ambiente. Il Rigamonti-Ceppi è una polveriera. E il Lecco gode di questa atmosfera che avvantaggia chi si mette in trincea e resiste con il pugnale tra i denti.

Valente alza i pugni al cielo, applaude, grida, incita, sostiene, “minaccia”. Finalmente qualcuno che in panchina si esalta per il Lecco. È svizzero ma sembra cosentino (come i suoi avi). Alla fine incita i tifosi a urlare tutta la loro voglia di vincere a sostegno della squadra. Per una volta lo stadio di Lecco ritorna a essere tutt’uno con la squadra. E non era certo colpa dei tifosi se, prima, non lo era. Fatto sta che arriva il gol di Sipos che si fa perdonare il rigore sbagliato di Arzignano, nella ripresa. E il Lecco si mette nel bunker senza più subire se non qualche pallone “sporco” e qualche protesta vercellese. I tre punti, però, premiano il gran cuore bluceleste che è tornato a pulsare.

Reti: De Marino (PV) autogol al 25’ p.t.; Sipos (L) all’11’ s.t.; Rutigliano (PV) al 18’ s.t.

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