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Mercoledì 23 Aprile 2025
Lecco, ultimo atto. Valente non vuole cali: «Mi aspetto qualità e intensità»
Lecco
Lecco, ultimo atto. Contro l’Atalanta U23 si gioca l’ultima partita casalinga, venerdì alle 16,30. Ma non c’è nulla, oltre alla gloria, in palio. Anzi sì. C’è da riconquistare il rispetto di un pubblico, quello bluceleste, che ha sofferto molto in questo campionato, ultima trasferta compresa, e nonostante tutto anche stamattina, un mercoledì, era presente in decine e decine a seguire uno degli ultimi allenamenti “ufficiali” della stagione. Federico Valente sa bene che i suoi hanno già “staccato le pile”. Ma fa buon viso a cattiva sorte e dalla tribuna lancia invettive contro i suoi quando non fanno quel che devono, nella seduta. «Sono contento che la salvezza ce l’abbiamo in tasca già da due settimane. Arrivare alla fine della stagione con una partita in cui devi fare “all in”, sarebbe stato comunque tosto, difficile. Di fronte avremo un avversario che ci aspetterà, che punta ai play off, che ha qualità individuale, che ha una qualità di squadra. Però anche noi scenderemo in campo per dimostrare il meglio del nostro repertorio. Chi ha seguito oggi l’allenamento pensa che abbia visto che non molliamo».
Insomma, il solito Valente che pretende il massimo dai suoi: «Quando siamo in campo pretendo veramente qualità e intensità: è quello che mi aspetto dai ragazzi. Riguardando anche la partita di venerdì devo fare attenzione a non farmi condizionare troppo dal risultato perché, vedendo le statistiche, vedendo la partita, forse ci è mancato qualcosina a livello di punteggio. Abbiamo creato tre expected goal contro zero. Eppure abbiamo perso. Chiaro che le aspettative si alzano quando giochi meglio, quando ti tiri fuori dalla zona salvezza punto dopo punto. Però bisogna sempre capire che i momenti non sono lineari: ci sono dei cali, poi si si ricomincia a salire. Anche i miei ragazzi sono stati molto autocritici, non erano contenti della prestazione, e domani vogliono far bene».
Poi Valente sa che la miglior difesa è l’attacco. E attacca: “Parliamo sempre delle cose fatte bene in casa, ok, però ci sarà anche un motivo perché qua gli avversari fanno fatica. Perché noi ci alleniamo sempre qua sul sintetico? Sì, potremmo anche andare su un altro campo e allenarci prima di una partita sull’erba, però cambia dove ti alleni: sono due sport completamente diversi, non voglio cercare alibi, anzi. Io ai ragazzi dico sempre che noi siamo gli stessi e che il responsabile per le nostre prestazioni, non è il campo, l’erba… Però chi arriva qua non soffre solo per i nostri tifosi, che veramente sono un’arma in più, il dodicesimo uomo che ci sostiene. Gli avversari soffrono il campo”.
Valente lo spiega non solo per giustificare la diversità di rendimento tra casa e trasferta. Ma anche per riflettere sul futuro: “Dovremo trovare soluzioni migliori per l’anno prossimo: quando sapremo di andare a giocare su un campo in erba, andremo fuori ad allenarci, per un giorno o due. Queste sono idee mie, che ho pensato col mio staff, per adattarsi un po’ al campo in erba, perché, lo ripeto, sull’erba naturale è un altro sport”.
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