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Martedì 08 Giugno 2021
Lecco: per Malgrati
un ruolo dietro le quinte
Il capitano di mille battaglie dovrebbe lasciare il campo: per lui un posto nello staff tecnico o societario. «Abbiamo iniziato a parlarne e a me farebbe davvero molto piacere: se ci sarà la loro volontà, resterò di sicuro».
Andrea Malgrati è già un dirigente in pectore oppure ancora un calciatore? Il difensore bluceleste, capitano di mille battaglie, come anticipato dalla società (Gino Di Nunno) e dal direttore sportivo appena riconfermato (Domenico Fracchiolla), ma anche dal direttore generale (Angelo Maiolo), potrebbe essere arruolato come staff tecnico.
Non primo allenatore, non potrebbe, ma come supporto tecnico, team manager o chissà quanti altri ruoli potrebbe ricoprire. Anche perché Malgrati, lecchese doc, ha il bluceleste ormai nel sangue. E vuole finire la carriera giocata non appendendo del tutto gli scarpini, ma dando una mano sul campo a chi verrà. Adesso, appunto, conta molto chi sarà il prossimo tecnico bluceleste.
«Vorrebbero tenermi nello staff tecnico o societario - spiega Andrea Malgrati -. Non abbiamo ancora parlato in modo compiuto, ma sicuramente Di Nunno e Fracchiolla sono contenti di come mi sono comportato in questi anni. Hanno prima definito il rinnovo del direttore, e ora penso proprio che ci risentiremo. Di sicuro aspetto con fiducia».
Ma andrebbe bene un ruolo dirigenziale al difensore centrale bluceleste? Sarebbe un ruolo più da attaccante che da difensore… «A me farebbe davvero molto piacere - sorride Malgrati -. Ne parleremo. Ma quando c’è la stima reciproca è sempre un buon punto di partenza. Il mio futuro? Io ho anche il lavoro fuori dal calcio: faccio il broker di mutui… E con mia moglie ho un centro estetico. Il mio futuro l’ho programmato negli anni, non all’ultimo minuto. Ma sicuramente se ci sarà la loro volontà, io resterò di sicuro».
Per Malgrati la mossa migliore, per ora, è quella di aver riconfermato Fracchiolla e, di conseguenza, i biennali concordati la scorsa stagione.
«Riconfermare il direttore sportivo è stata una buona mossa. Il suo ruolo è fondamentale. Secondo me lui è uno di quelli che fra qualche anno arriverà in alto. Quest’anno la squadra era ottima, ma per conoscersi ci vuole un anno minimo. La base che hanno tenuto è molto buona. Se poi ci saranno gli innesti giusti, si parlerà di un campionato importante. Altrimenti sarà comunque un campionato più che dignitoso».
In cosa Malgrati si riterrebbe maggiormente utile? «La mia qualità - spiega il difensore lecchese - è essere sempre disponibile, capire i momenti, sapere quando intervenire. Nel rapporto tra società e squadra, intendo. Potrei fare il mediatore che è anche il mio lavoro fuori dal terreno di gioco. Se prima o poi farò l’allenatore? Forse. All’inizio dicevo che non l’avrei mai fatto, ma alla fine mi piacerebbe. Fra qualche giorno darò gli esami per il tesserino Uefa B che mi abilita per fare il secondo in serie C, per essere supporto tecnico fino alla serie A , e per allenare in serie D. Per ora vorrei rimanere qui e fare il secondo, o cose del genere…».
E l’amico Ivan Merli Sala? Non si sentirà solo in difesa? Malgrati ride: «L’ho sentito un paio di volte, è tranquillo. Penso e spero che sia uno dei riconfermati perché, l’ho sempre detto, è stato il giocatore che ha avuto il miglioramento più alto. Most improved player si dice nell’Nba, altra mia grande passione. E l’attaccamento ai colori è stato eccezionale. Per cui, fosse per me, lo confermerei».
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