Calcio / Lecco città
Lunedì 16 Agosto 2021
Lecco, un centrocampo
in continua evoluzione
Zironelli: «Cerco sempre di intercambiare mediani e difensori perché conoscano i compagni».
La soddisfazione di mister Mauro Zironelli per la vittoria contro la Reggiana è di quelle costruttive: una soddisfazione composta, pacata. Sa, il tecnico vicentino, che il 2 a 0 a suo favore conta poco.
Conta per il morale, per l’entusiasmo, per facilitargli il lavoro. Ma non risolve i problemi di una squadra che è ancora un cantiere e che non sa ancora su chi, realmente, potrà contare. Detto questo, però, vedere il Lecco giocarsela alla pari contro la “corazzata” emiliana è un buon viatico per la settimana che porta alla prima di Coppa Italia a Zanica contro l’Albinoleffe.
«Ho già detto dopo la partita, a caldo, che sono soddisfatto. E lo ripeto. Ma non del risultato, pur piacevole, ma del fatto che i ragazzi mi abbiano seguito. Che abbiano cercato per tutta la gara di fare quello che io voglio. Poi a volte ci siamo riusciti ed altre meno, ma ci abbiamo sempre provato e questa è la cosa importante e che mi fa ben sperare».
Parliamo di Aimo Diana. Il tecnico ex Renate ha parlato di risultato bugiardo, di rigore “generoso”, ma anche di «Lecco che gioca a uomo in modo moderno». E ha fatto i complimenti a Zironelli. «Ringrazio Diana per il complimento. Giocare a uomo in modo moderno? L’ho sempre fatto e sono contento perché l’ho fatto da giocatore vincendo cinque campionati. Vuol dire che i miei allenatori qualcosa mi hanno tramandato. Ma anche lui mi piace molto perché la Reggiana era partita bene: noi non eravamo puliti nelle uscite e abbiamo messo a posto le cose solo nel cooling break (dopo venti minuti, n.d.r.), perché non eravamo messi bene. Ma abbiamo saputo sistemarci».
Se la squadra in generale ha reagito bene allo stimolo Reggiana, c’è poi chi si è messo in mostra.
Patrizio Masini è parso già in forma campionato: «Masini corre sempre. Probabilmente anche adesso, a casa sua, sta correndo – scherza Zironelli - . Deve solo imparare a dosare le sue forze. È troppo generoso. Non può però reggere a quei ritmi e pertanto con me imparerà a risparmiarsi. Così potrà fare molte più azioni qualitative e qualcuna in meno di quantità. Se fai un giro in più di pallone, mica ti fischiano... Sta imparando, però, è intelligente. I vecchi? Hanno già capito e si sono messi a disposizione. Per cui sono contento. Finché sono giovani sono delle spugne, il vecchio è più difficile da “plasmare”. Ma per fortuna i nostri sono elastici».
Bene anche Tomi Petrovic davanti: «Merito del direttore, non mio. Il giocatore, nonostante il fisico importante, ha un buon tasso di velocità. Ha fatto vedere delle sterzate importanti, Tecnicamente c’è. Ma deve imparare i movimenti per fare meno fatica. È già tanto quel che ha capito. Importante proseguire. Il calcio d’agosto per il resto non conta niente».
Attenzione alla mediana. Molta quantità poca qualità. Anche troppa fretta, a tratti. «Per Albinoleffe abbiamo squalificato Pippo Lora, che non giocherà. Per il resto può essere che userò gran parte della formazione vista nel primo tempo. Ho cercato sempre di intercambiare molto sia i mediani che i difensori perché voglio che sappiano le caratteristiche dei compagni che hanno di fianco. Il calcio di adesso vuole i cinque cambi e non puoi giocare sempre con gli stessi. Detto questo, il centrocampo ha un’età media molto bassa. Ma i nostri sono giovani con parecchie partite in serie C sulle spalle. Per cui non sono preoccupato. Hanno già vissuto molti campionati. È una bella cosa».
Manca già Moleri. «Ho cercato di fargli cambiare idea ma è convinto di smettere. Il continuo dolore lo ha bloccato. A 23 anni è troppo presto per soffrire così tanto. Io l’ho fatto a fine carriera quando avevo gli stessi suoi problemi».
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