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Martedì 29 Ottobre 2024
Lecco-Alcione, il tabellino della sfida che un anno fa sembrava impossibile
Il calcio è “strano forte”. 12 mesi fa, il Lecco era reduce dalla seconda vittoria consecutiva in B, rilanciava le proprie-ambizioni salvezza in Cadetteria, sfoggiava gente come Sersanti, Degli Innocenti, Buso, Novacovich... L’Alcione Milano – casacca orange, stadiolo milanese al limite dell’accettabile in serie D (oggi infatti gioca al “Breda” di Sesto) - veleggiava in alta classifica ma, appunto, due serie sotto: in D. In pochi davvero avrebbero immaginato che un anno dopo le due squadre si sarebbe incrociate in terza serie, ma non solo: che gli “Orange meneghini” (al debutto nel calcio Pro) avrebbero avuto la bellezza di “7-punti-7” più del Lecco. Ancorati a 22 punti in 11 gare con 7 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte (14 reti fatte e 7 subite); terzo posto alle spalle di Padova 29 punti e Vicenza 24.
Eppure: la realtà oggi parla della squadra di Giovanni Cusatis (classe 1967) - una vita da “secondo” dell’ex allenatore bluceleste Beppe Sannino, fra Watford, Catania, Carpi, Levadiakos. Ma prima (Pro Patria, Alessandria in terza serie) e dopo (Legnano e Alcione) già “head coach” fra C e D – come della squadra rivelazione dei tre gironi di C. In virtù soprattutto dell’escalation di risultati fra la 6^ e l’11^ con ben sei successi filati (di cui ben tre successi esterni). Sì, il rendimento fuori dalle mura del Breda è quasi impressionante: in cinque gare, 4 successi con 9 reti fatte e 3 subite. 12 punti conquistati su 15. Meglio in tutta la serie C ha fatto solo il Padova. Giocate di prima, raddoppi costanti, corsa e uomini in condizione top sono gli ingredienti di una squadra che si è permessa anche di perdere per lunghe gare l’estro di Marco Piccinocchi (ex Milan, Lugano e Ascoli in B), “metronomo” di mediana che però a Lecco (dove fu proposto nel gennaio del ’21, reduce da un brutto infortunio) potrebbe riconquistare la maglia da titolare.
Per il resto: probabile modulo 4-3-1-2. Con una difesa rodata. Bacchin in porta, linea difensiva “a quattro” con (da destra) Chierichetti, Pirola, Stabile, Di Marco. Quest’ultimo, all’anagrafe Cristian (classe 2002) è il fratellino del più celebre Federico - anch’esso esterno sinistro - sta letteralmente esplodendo questa stagione. Poi la mediana, dove Cusatis potrebbe preferire appunto l’esperienza di Piccinocchi a Bertoni (come play) col lecchese Stefano Bonaiti (classe ’98; ex Como e Seregno) mezzala sinistra e Bagatti (o Bright) mezzo destro. Trequartista dietro le punte Invernizzi (in ballottaggio con Pio Loco), mentre davanti sicuro il capocannoniere Palombi (4 reti), con uno fra l’ex bluceleste Michele Marconi (2 reti) o Samele nel ruolo di centravanti. Una curiosità: Achille Mazzoleni ha affrontato una solo volta in carriera Cusatis: nell’annata 2016-’17 – era il 27 agosto 2016 nel primo turno di Coppa Italia di serie D -: Inveruno-Milano City 1-2 (vittoria di Cusatis).
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