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Venerdì 07 Maggio 2021
Lamazza: «Il Lecco?
Sorpresa dei playoff»
L’ex direttore sportivo bluceleste è onesto: «Vedo però squadre più attrezzate nel girone B e nel C».
Mentre i tifosi si organizzano per “esserci” con le modalità consentite dalla legge, ovvero senza assembramenti, ma intorno allo stadio, per far sentire la loro voce, il Lecco affila i tacchetti per la sfida contro il Grosseto (domenica alle 15 al Rigamonti). Ora conta solamente chi sta meglio. Non i nomi, ma la forza mentale e fisica, faranno la differenza. Nesta, per esempio, è in grande spolvero. Celjak ha avuto una settimana di riposo forzato e potrebbe aver recuperato energie. Azzi pare in forma. Iocolano è sempre una certezza. Dietro, purtroppo, i dubbi peggiori.
Intanto, però, Francesco Lamazza, uno dei direttori sportivi tra i più amati a Lecco, insieme a Domenico Fracchiolla, “costruttore” della squadra che è arrivata sesta in campionato, ammonisce, nonostante arrivi il Grosseto: «I playoff non sono mai facili perché dipende sempre da come ci arrivi, dallo stato di forma e negli anni pochissime volte ha vinto i playoff chi era accreditato per la vittoria del campionato. Onestamente vedo squadre più attrezzate nel girone B e nel C, Alessandria a parte, che è uno squadrone. A gennaio si è rinforzata moltissimo e sarebbe già pronta per la serie B eppure ha perso lo scontro diretto con il Como. E ad Alessandria poi si è sempre annusata la serie B ma alla fine l’hanno sempre persa. Ai playoff non puoi mai pensare di essere certo di vincere nessuna gara».
Il Lecco? Per Lamazza è l’out-sider ideale: «Può essere la sorpresa. È un’ottima squadra che se avesse dato continuità ai risultati avrebbe potuto entrare nei primi tre-quattro posti. Ma non sarebbe contato molto, avrebbe solo dato più morale, questo sì. Conta di più saper resettare tutto, ora. E il Lecco ha un bel gruppo, per cui può provare a vincere, anche se non è facile costruire un gruppo ex novo come ha fatto il diesse Fracchiolla in così poco tempo. Ma il Covid e gli infortuni hanno toccato anche il Lecco. Chi non è stato colpito, come Pro Patria e Grosseto, è arrivato ai playoff spendendo molto poco sia mentalmente che come energie. Questo perché i piani di molti sono stati sconvolti dalla malattia. Se il Lecco non ce la farà in questi spareggi ad andare in B, ma saprà tenere i migliori di questa stagione, potrà puntare in altissimo».
Il Grosseto è un punto di domanda: «Moscati, Galigani, Vrdoliak, Sicurella, Merola… Tutti ottimi giocatori alcuni anche molto giovani. È una squadra che può dare fastidio a chiunque. La squadra giovane, che non ha pressioni, che ha fatto bene nel finale, che ha entusiasmo, rischia di fare bene. Il Lecco ha una squadra molto più importante ma ciò non conta nei playoff. Conta come ci arrivi, quanta birra hai, quanta tranquillità hai… Guardate il Cosenza di qualche anno fa che arrivò in B senza sapere neanche lui come abbia fatto… Ma naturalmente tifo per il Lecco anche perché la differenza poi la fa l’esperienza. E il Lecco ha giocatori di grandissima esperienza».
Lamazza però parla di playoff e campionati falsati dal Covid. A Cava dei Tirreni la retrocessione è arrivata per questo virus: «Il Covid ha sbaragliato tutto e tutti. La mia Cavese è stata l’unica squadra ad avere 25 giocatori colpiti dal Covid tutti insieme con una carica virale importantissima. Abbiamo pianto persino la morte del viceallenatore Vanacore, a soli 46 anni. Il Covid ha deciso i campionati, il nostro sicuramente. Noi siamo partiti con 4 partite e 8 punti, ma dopo il Covid molti giocatori non si sono più ripresi. E nel girone A lo scontro tra Como e Alessandria è stato deciso da questo virus…».
«Ternana e Perugia a parte - la chiosa -, Como e Alessandria non erano sullo stesso piano, a favore dei grigi, ma hanno vinto gli azzurri…».
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