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Giovedì 16 Settembre 2021
«La Feralpisalò ci dirà
a che punto siamo»
Il ds del Lecco, Domenico Fracchiolla: «Ci attendiamo una risposta importante da parte dei tifosi».
Si avvicina Lecco-Feralpisalò. Una partita importante per testare le ambizioni, o più semplicemente le possibilità attuali, del Lecco.
Il patron Paolo Di Nunno crede molto nella tifoseria bluceleste e vorrebbe un Rigamonti-Ceppi, domenica alle 17,30, con tanti supporter. Il direttore sportivo Domenico Fracchiolla si dice convinto della possibilità di vedere tanta gente sugli spalti: «Il perché è presto detto: è una partita di cartello. I bresciani della Feralpi hanno dei giocatori importanti, una proprietà molto solida e sarà una partita difficilissima. Ci attendiamo una risposta importante da parte del pubblico perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi con i quali abbiamo costruito un grande rapporto. La sfida è molto bella e affascinante e penso possa richiamare l’attenzione dei nostri tifosi».
Fracchiolla spiega meglio: «Loro davanti hanno il capocannoniere Miracoli con quattro gol (contando tre rigori). E anche Guerra è molto bravo. Poi hanno Luppi, Carraro. E i due centrali di difesa sono Legati e Suagher, che sono di altra categoria. Non abbiamo paura di nessuno, ma di sicuro la Feralpisalò merita massimo rispetto. Loro hanno giocato ieri in Coppa Italia con la Juventus 23 e li abbiamo seguiti proprio per capire meglio come giocano e quali sono i pericoli che correremo».
E poi tornerà a Lecco Oscar Magoni, direttore sportivo dei bresciani, che di sicuro viene a Lecco per vincere. Non sarà forse accolto bene dai tifosi che ancora ricordano la pessima stagione vissuta con l’ex atalantino in panchina culminata nella retrocessione a Como. Insomma, i motivi ci sono tutti. A proposito: quali saranno i blucelesti “abili e arruolati” per la partita? Il direttore sportivo pugliese spiega: «Galli e Sparandeo non ci saranno, ma forse recuperemo Purro».
Presto parlare di Tordini. Fracchiolla non vuole spendere troppe lodi:«È un giovane e dobbiamo lasciarlo lavorare senza pressioni». Ma Ganz e Morosini non sono giovanissimi. E sono di certo svezzati: «Loro si stanno allenando bene. Penso che stiano recuperando la miglior forma. Morosini viene da un piccolo infortunio, un’ernia, che ha superato. Ma dobbiamo portare tutti a un alto livello di condizione fisica e competitività perché abbiamo bisogno di tutti e il campionato è molto lungo. CI dobbiamo divertire ogni partita. Una dietro l’altra. Ma per farlo abbiamo la necessità di rendere omogenea tutta la rosa».
Forse la scorsa stagione è mancato proprio questo: la “birra” nei momenti finali del campionato. Quest’anno la rosa pare meglio assortita. E più giovane. Il che potrebbe voler dire più “energetica”, a lungo termine: «Ogni campionato ha la sua storia, la sua dinamica. Non si possono fare paragoni. Vediamo di divertirci quest’anno senza ricordarci della scorsa stagione. È andata bene, ma questa è tutta un’altra storia».
Un fatto è certo: mister Zironelli è molto apprezzato. Si è creato subito quel feeling con la tifoseria che non c’era con D’Agostino. «Sono felice per Zironelli, perché ci contiamo molto. È una persona umile, per bene, e un allenatore molto capace».
Cosa manca, dunque, a questo Lecco per essere da primi posti? «Ci manca tutto, nel senso che non sappiamo ancora quali siano i nostri problemi, dove e quando andremo in difficoltà. Dobbiamo pensare partita dopo partita senza fare mai conti. Abbiamo sempre ragionato così e continueremo a farlo. Poi ci porremo il problema di dove potremo arrivare».
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