Calcio / Lecco città
Lunedì 31 Maggio 2021
I top player del Lecco
sono ora a rischio fuga
I problemi di credibilità riguardo il futuro della società si riverberano inevitabilmente sul mercato. Iocolano, Cauz, Celjak e Pissardo hanno richieste interessanti altrove. Altro nodo: la permanenza del ds Fracchiolla.
Qualche volta “radiomercato” è impietosa: Iocolano richiesto da Alessandria, Padova ed Entella; Cauz “pressato” da Sud Tirol e Pordenone; Celjak appetito da mezza serie C d’alta classifica nel sud Italia e poi “El diablo” Pissardo, portiere già nelle mira di qualche squadra di serie B.
È questo il quadro generale delle tante voci che - sempre più - riguardano i top player blucelesti sotto-contratto. E il quadro è desolante. Normale che tutti questi giocatori siano oggetto di richieste; un po’ meno che in via Don Pozzi, per trattenerli, non abbiano pronto già allenatore e progetto tecnico-tattico. Roba da segare le gambe a chiunque voglia restare in bluceleste.
Calcio Lecco? Il problema ormai è soprattutto di mercato. E di credibilità. Il resto (acquirenti, proponenti, aspiranti soci, gente che passa di lì per caso è magari ha già rovinato altre squadre) si può lasciar perdere, tanto il patron qualcuno pronto a versare cash 1,5 milioni per prendersi una (pur prestigiosa) squadra di provincia difficilmente lo troverà.
Da qui ai prossimi tre mesi (minimo). Troverà (anzi sta già trovando) un sacco di cialtroni pronti a infilarsi nelle maglie di una crisi societaria - “autolesionista e autoindotta” - che rischia di depauperare anche un parco giocatori che, fra un mese, giustamente pretenderà di partire per un ritiro, avere un allenatore e campi dove andare ad allenarsi, magari in altura. E tutto a livello adeguato alla categoria e alla personale ambizione.
Non solo: il vero problema è legato alla permanenza - o meno - di Domenico Fracchiolla che sarebbe disposto a prolungare (come arci-noto) solo in caso di carta bianca e buon budget sul mercato. Non a caso, lo si è sentito sibilare a denti stretti, giorni fa: «Ho sentito anche circolare nomi di persone (di potenziali soci e dirigenti, ndr) che hanno già combinato disastri in giro. Ma aspettiamo e vediamo cosa deciderà il patron. Consapevoli». Una battuta “rubata”, utile a far capire lo stato d’animo di un ds bravissimo, che ieri non ha voluto parlare. Ma è un silenzio che pure dice molto.
Domenico Fracchiolla sa perfettamente cosa deve fare; un po’ come un “automa” del calcio: attendere la scadenza del 30 giugno prossimo e andarsene. Stante la situazione stagnante in via Don Pozzi, il dirigente pugliese (ormai più che preoccupato) sa già che ogni giorno che passa si indebolisce anche la sua posizione, oltre a quella di un Lecco che l’instabilità causata dal: “vendo-non vendo-voglio soci”, sta davvero impoverendo soprattutto la credibilità della società lecchese in tutto il resto dello Stivale calcistico.
Insomma: mentre il popolo bluceleste si sarebbe atteso un rilancio, dopo queste poche settimane di amarezza post-Grosseto, si deve “accontentare” di constatare l’immobilità.
Che vuole dire farsi superare nelle scelte, nelle decisioni, nell’avvicinare i giocatori bravi. Non avere nemmeno un allenatore, insomma, è un fatto che sta cominciando a pensare.
Il ritardo sul mercato è ormai visibile a occhio nudo. Immaginiamo gente come Pissardo, Cauz, Celjak e soprattutto Iocolano cosa possano pensare in questo momento di questa incertezza, se qualcuno li avvicina per proporgli una nuova destinazione, magari più ambiziosa: a quale mister del Lecco, chiedere consiglio(da cui magari essere convinti a restare)?.
La conclusione? L’univa via per patron Di Nunno è fare la cosa ha dimostrato di saper fare meglio: rilanciare, malgrado le difficoltà. Altre strade portano a un bagno di sangue economico, già cominciato in questi giorni.
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