Calcio / Lecco città
Venerdì 04 Giugno 2021
Gino Di Nunno: «Fracchiolla?
Entusiasta e competente»
Il vicepresidente del Lecco conferma il rinnovo del contratto (annuale) con il ds. «I big saranno venduti? È più no che sì, ma se dovessero arrivare offerte irrinunciabili, certo li lasceremmo andare».
Ormai è fatta. È stata convocata per domani una conferenza stampa con il riconfermato Domenico Fracchiolla. E che il ds abbia rinnovato non è più un mistero, come peraltro anticipato ieri proprio da queste colonne. Anzi. A confermare tutto è Gino Di Nunno, vicepresidente bluceleste.
Rinnovo annuale. «Ormai stipuliamo tutti contratti annuali - spiega il più grande dei figli di Di Nunno -. Cerchiamo di fare un annuale a tutti e i biennali solo a giovani promettenti. Il biennale è sempre meglio, però diciamo che l’annuale è uno stimolo a far bene. Fracchiolla ha avuto tante richieste. Me le ha sempre riferite. Però è contento di rimanere. Voleva rimanere perché gli piace il calcio al Nord, gli piace come abbiamo lavorato, la città e qui sta veramente bene. Ma sapete perché l’abbiamo confermato? Perché ha una grande competenza su tutto, ci darà una mano su tutto, e ha entusiasmo da vendere. Per noi è una persona importante».
Insomma, il patron si è convinto a proseguire: «Si va avanti - ammette Gino Di Nunno - e poi vedremo. Il discorso è sempre quello: se si avvicina qualcuno, faremo un certo tipo di squadra. Altrimenti faremo altri discorsi».
Iocolano, Celjak, Cauz? I contrattualizzati che potrebbero aver mercato resteranno, se non ci saranno nuovi investitori ad aiutare Di Nunno? Saranno venduti? «Nì, non dovrebbero essere ceduti. È più no che sì. Però se arrivano offerte irrinunciabili, irripetibili, certo li lasceremmo andare… Ma non credo che arriveranno. I problemi di soldi li hanno un po’ tutti. Quest’anno è stato un bagno di sangue per tutti. L’azienda di famiglia riapre il 1° luglio o a metà giugno. Speriamo il prima possibile. È un anno e mezzo che non lavoriamo… Ma questi problemi nel calcio ce li hanno in tanti».
E il direttore generale Angelo Maiolo? «Ma lui è super confermato - afferma Di Nunno - non c’è bisogno di rinnovarlo. Paolo, mio fratello minore, resterà presidente e io vicepresidente. Non cambierà l’organigramma, se non ci saranno nuovi ingressi. Noi speriamo ci siano, però devono dare garanzie. Il presidente vorrebbe si avvicinasse qualcuno, perché con le sue forze fa fatica ormai. Abbiamo speso meno dell’anno della salvezza, è vero, ma c’erano anche i tifosi in meno e i tamponi in più. Circa 600mila euro di spese e mancati introiti in più. Non è paglia…».
Parliamo di campagna abbonamenti? «Troppo presto. Con tutti i problemi che ci sono da risolvere, prima. Però penso si aggirerà sempre sui prezzi di quella 2019».
La serie C orizzontale piace al Lecco? «A me non dispiace. Abbiamo visto che il girone A non è affatto il più facile, però: se avesse vinto il Renate 3-0 come meritava a Padova, avremmo avuto tre squadre in semifinale su quattro. Bisogna spendere bene e fare una buona squadra, in qualsiasi girone. È il rapporto qualità-prezzo a pagare, non sono i nomi in sé per sé. Puoi spendere tantissimo e non ottenere nulla. Il Cittadella ha fatto la finale spendendo meno di tutti, in serie B, per andare in A… E con Fracchiolla lavoriamo molto bene proprio per quello: facciamo il meglio con budget che non sono quelli di altre squadre ambiziose come noi…».
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